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i naufragatori dell'«oregon» | 223 |
– Aspettate che vi accompagni, signore. I Dayachi potrebbero regalare al nostro amico Sulinari la vostra testa, e vi confesso che farebbe una bella figura nella collezione del kampong.
Conclusione.
Amely e Dik, dopo tante peripezie, poterono finalmente prendere possesso dell’immensa sostanza del loro defunto zio.
Come si disse, ammontava a oltre cinquanta milioni, parte in denaro suonante, depositato alla Banca Olandese di Batavia, e parte consistente in vastissime e ricche piantagioni disseminate in varie isole dell’arcipelago della Sonda, a Timor, a Flores, a Sumbava, a Bali ed a Giava.
I due eredi mantennero le promesse fatte da Held, anzi furono più generosi.
Regalarono a Kara-Olo un veliero attrezzato a goletta, armato di due pezzi d’artiglieria e di numerosi fucili a tiro rapido, per metterlo in grado di far fronte alle scorrerie dei rapaci sudditi del Sultano di Semmeridam, ed a Malù, il luogotenente di Sulinari, altre armi e ricchi regali per la tribù del generoso capo.
Il bravo siciliano non fu dimenticato, tutt’altro: fu nominato intendente generale delle piantagioni di Flores, di Sumbava e di Bali, con un vistoso stipendio.
In quanto ad Held, dopo molte preghiere, si decise a vendere le sue possessioni al Macao ed a rimanere coi figli del suo defunto compagno d’armi.
Del furfante Wan-Baer non seppero più alcuna nuova. Solo udirono a raccontare, l’anno dopo, che aveva ceduto ad altri i suoi cantieri ed i suoi magazzini, e che era partito per ignote regioni.
FINE