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Sorge sulla penisola meridionale della grande isola di Celebes, sulla costa occidentale, in fondo ad una pittoresca baia difesa da tre isolette, presso ad una immensa pianura.

Componesi di vari quartieri abitati da indigeni, da Bughisi, da Malesi e da Cinesi, ma uno, quello chiamato Wlaardingen, cinto tutto da un alto muro che forma un grande parallelogramma e che è solcato da sei o sette vie spaziose, è riservato agli Europei e particolarmente agli Olandesi.

È un quartiere elegante, pittoresco, pulitissimo, con belle case di pietra, basse tutte, ma comode, ariose, dipinte di bianco, adorne di graziose colonnette e tutte abbellite da gruppi d’alberi, che proiettano una fresca ombra. A questa cittadella europea vi è annesso il Kampong-Baru, che è un piccolo villaggio situato un po’ verso tramontana, dove trovasi il palazzo governativo e dove vedonsi bellissime ville, un ospedale e varii grandi edificii.

Un forte, quello di Rotterdam, difende la città e tiene in freno i trentacinque mila abitanti che la popolano, i quali sono turbolenti, essendo composti delle razze più bellicose della Malesia.

Del resto è una città commerciale di primo ordine, che esporta riso, garofani, noci moscate, sagù, cotone, gusci di testuggine e soprattutto quel prezioso olio di Macassar che gli indigeni estraggono da una specie di burro vegetale di colore oscuro e di odore rancido.

Il praho di Kara-Olo si fermò solamente il tempo necessario per rinnovare le sue provviste d’acqua e di viveri, poi riprese la rotta verso il sud, avventurandosi sul mare della Sonda.

Sette giorni dopo, durante i quali il vento si era mantenuto fresco, verso la mezzanotte l’equipaggio del praho segnalava un punto luminoso che talor s’alzava in forma di colonna. Era il cratere fiammeggiante del Lovotivo, un grande vulcano sempre in attività, che sorge nell’isola Flores.

All’alba il praho si trovava presso le coste dell’isola. Questa terra, ancora oggidì è poco conosciuta, quantunque sia così prossima a Timor.

Si sa che ha una superficie di circa mille leghe quadrate, una lunghezza di duecento miglia e una larghezza di quaranta o cinquanta, che è fertilissima, ma ben pochi hanno potuto visitarla, nè gli Olandesi, nè i Portoghesi che vi hanno qualche stabilimento, mai si sono occupati di farla meglio esplorare. È popolata dai Bughisi, i quali respinsero sempre con accanimento le truppe coloniali olandesi,