Pagina:Salgari - I naufragatori dell'Oregon.djvu/207


i naufragatori dell'«oregon» 203

mentre il soldato e gli altri abbattevano alberi e tagliavano grossi rami per rinforzare la trincea dell’accampamento.

A mezzodì quei lavori erano finiti. Il durion, che formava il centro del campo, era tutto cinto da tronchi d’albero e da grossi rami in modo da poter resistere anche ad un vigoroso attacco. Per renderlo più inespugnabile, i Dayachi avevano piantato al di fuori, e per un largo tratto, grande numero di frecce avvelenate, non lasciando sorgere che le sole punte, ostacoli formidabili pei piedi nudi dei Malesi o dei Bughisi, poichè bastava la più piccola scalfittura per produrre la morte.

Il bosco però era deserto: non si udivano che gli uccelli a cantare e le scimmie a vociferare sulle più alte cime degli alberi. Tuttavia quella calma non rassicurava affatto quei selvaggi figli delle foreste, i quali invece raddoppiavano la vigilanza.

Non vedevano il nemico, ma lo sentivano vicino. Già verso il sud gli uccelli, che poco prima cicalavano fra gli alberi, ora tacevano quantunque il tramonto fosse ancora lontano e già parecchi babirussa erano stati veduti a fuggire, venendo appunto da quella direzione. Chi poteva avere spaventato quei volatili e quegli animali?...

– Temo che fra poco qui faccia caldo – disse il soldato che scrutava ansiosamente la foresta. – Non m’inganno: quel furfante di O’Paddy tenta di giuocare una brutta partita.

– Ma non abbiamo ancora alcuna prova che sia lui – disse Held. – Forse voi l’avete gravemente o mortalmente ferito.

– Non lo credo, signore. E poi chi può avere interesse a spiare la nostra marcia ed a darci addosso, se non lui?...

– È vero, Lando.

– Che siano già giunti al hampong i nostri uomini?

– Lo spero: sono rapidi camminatori.

– Allora questa notte possono giungere gli aiuti.

– Sì, se i nostri uomini non sono caduti in mano al nemico.

– Che brutto affare, se ciò fosse avvenuto!... Ohè!...

– Cosa avete?...

– Mi pare che si prepari un uragano. Ho udito il tuono a rullare.

– Il cielo si copre rapidamente – disse Held, guardando attraverso uno squarcio del fogliame.

– Avremo una brutta notte.