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i naufragatori dell'«oregon» | 159 |
robustissima, di carnagione giallo-chiara che li avvicina più alla razza mongolica che a quella malesiaca, colle labbra sottili, gli occhi grandi, il viso pieno, i capelli lunghi e neri.
Avevano le membra adorne di anelli d’ottone, il collo di file di denti umani e di perle di Venezia, il ciawat, specie di gonnellino di cotone azzurro, attoron ai fianchi, ed il capo coperto o da fazzoletti o da cortecce d’albero intagliate come piume.
Non avevano armi, ma tenevano invece in mano certe forche di bambù, i cui branchi erano coperti internamente da rami di dieri, un arbusto spinoso che produce terribili ferite e così dolorose che nessun uomo vi può resistere.
Quei dieci o dodici uomini in quattro slanci furono addosso al fuggitivo, circondandolo e urlando a piena voce:
– Amok!... Amok!...
L’uomo ubriaco d’oppio si scagliò come un forsennato contro quegli assalitori, abbattendo col suo formidabile sciabolone due o tre di quelle forche, ma una gli piombò addosso per di dietro, fra il collo e le spalle, con grande violenza.
Lo sciagurato, sentendosi lacerare il collo da quelle terribili punte, s’arrestò di colpo, emettendo un urlo straziante e lasciò cadere l’arma. Lo spasimo che provava doveva essere tremendo, poichè i suoi occhi esprimevano un’angoscia inesprimibile ed il suo furore si era calmato d’un solo tratto.
I dayaki, vistolo impotente, lo legarono solidamente, poi tagliarono i branchi, lo liberarono dalle spine, che gli avevano inondato il collo di sangue e lo trascinarono via, senza dubbio verso il loro villaggio.
– Ma cosa aveva fatto quell’uomo? – chiese Amely rabbrividendo. – Era impazzito?...
– Poco meno, signorina – disse O’Paddy. – Si tratta dell’amok.
– Non vi comprendo.
– Vi dirò allora che in tutte le isole della Sonda, quando si vuole vendicare di qualcuno o commettere un delitto, l’assassino ricorre all’oppio. Con pochi grani di quella pericolosa materia si esalta, diventa quasi pazzo, ed allora viene preso da un desiderio irrefrenabile di uccidere.
«La prima vittima è l’offensore, ma non si arresta a quella. Ver-