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i naufragatori dell'«oregon» 151


Poco dopo, in mezzo alla tenebrosa foresta, si udì un sibilo eguale, quindi le foglie ed i rami si mossero ed un uomo apparve, avanzandosi con precauzione.

– Sei tu, Aier-Raja? – chiese O’Paddy, alzando il fucile.

– Sì, padrone – rispose il malese, raggiungendolo.

– Hai potuto seguirci senza difficoltà?

– Sì, e ti ho veduto passare a venti passi da me assieme all’olandese ed a quel soldato. Ti hanno accolto bene?...

– Sì, e non diffidano di me.

– Hanno creduto a quanto hai raccontato?...

– Sì, e bada di non farti vedere se non vuoi ricevere una palla nelle reni. Quell’Held ed il soldato non sono uomini da scherzare.

– Vi seguirò tenendomi lontano. Dormono?

– Tutti.

– Ed i documenti non si possono togliergli?

– Se gli ha nascosti sotto la camicia è impossibile rubarli.

– Avresti potuto risparmiare i diecimila risdalleri che hai fatto promettere al rajah.

– Li pagherà Wan-Baer, se vorrà i documenti. Credi che sia già partito il tuo amico pirata?...

– Per guadagnare i mille risdalleri che gli hai promessi, ucciderebbe dieci persone. A quest’ora sarà giunto alla foce del Koti e domani sera approderà a Semmeridan...

– Hai raccomandato di tendere bene l’imboscata?... Non voglio che si uccidano.

– Nemmeno il soldato?...

– Bah!... Di quello non mi occupo.

– Lascia fare a me. Quando sarete presso Semmeridan vi passerò innanzi e organizzerò io l’imboscata.

– Ah! Se quel tuo vecchio pirata si fosse deciso prima, avremmo potuto sorprenderli ancora a bordo dell’Oregon e risparmiare tante fatiche.

– Temeva un agguato ed una difesa disperata a colpi di cannone. Tu sai che sull’Oregon ve n’era uno già carico a mitraglia.

– Non importa; accomoderemo egualmente ogni cosa. Hai consegnato al tuo pirata la lettera per Wan-Baer?

– Sì, padrone.

– Allora fra quattro o cinque giorni la riceverà e s’imbarcherà