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si mettono a bollire con dei polli. Si ottiene un brodo assai sostanzioso e anche delizioso, molto indicato per le persone esauste dalle fatiche.

– Signor Held – disse in quel momento il soldato – volete che vada a cercare un po’ di legna per accendere un falò?...

– Possiamo attirare l’attenzione dei pirati – rispose l’olandese.

– La caverna guarda verso il mare.

– Ma quei pirati possono tornare all’Oregon e scorgere questa luce.

– Infatti è vero, signore. Andrò però a cercare delle foglie e formerò un giaciglio per la signorina e pel fratello.

Il bravo siciliano spense l’esca e uscì, non senza essersi prima armato della carabina, potendo fare qualche pericoloso incontro sul margine della foresta.

Era uscito da pochi minuti, quando lo si udì emettere un urlo straziante, seguìto poco dopo da una invocazione disperata:

– Aiuto, signor Held!...

– Dio!... Cosa succede?... – esclamò Amely, impallidendo.

– Dik, rimani qui e arma il tuo fucile – disse Held precipitosamente.

Poi afferrò la sua carabina e si slanciò all’aperto.

Sul margine della foresta echeggiò un secondo grido, più acuto del primo.

L’olandese precipitò la corsa verso quella direzione ed al vago chiarore delle stelle scorse il soldato sospeso da terra e trattenuto da una specie di cilindro nero, che si agitava convulsamente con rapide contrazioni.

Comprese subito di che si trattava ed il grande pericolo che correva il siciliano. Un enorme serpente, un boa constrictor lo aveva sorpreso nel momento che stava tagliando delle foglie di banano selvatico e l’aveva afferrato.

Il disgraziato stava per venire stritolato e ridotto in un ammasso di carne sanguinolenta. Un ritardo di pochi istanti poteva diventare fatale poichè simili rettili, che raggiungono una lunghezza di dieci e perfino dodici metri, pur non essendo velenosi, posseggono tale forza da stritolare perfino le tigri fra le loro formidabili spire.

Held puntò risolutamente il fucile, ma comprese subito che non poteva contare sulla precisione della palla, poichè il rettile, scorgendo