Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la grande muraglia | 75 |
Il fuso calava proprio sopra la vecchia torre, con un largo ondulamento, facendo fuggire precipitosamente gli abitanti delle ultime case ed i contadini che lavoravano nelle ortaglie.
Quando giunse a soli cento metri, il capitano abbandonò il tubo, lasciando svolgere rapidamente il filo del rocchetto.
— Macchinista, innalziamoci, — disse, quando vide il cilindro cadere fra le tegole del tetto superiore. — Non è prudente tenersi a così breve distanza. —
Lo Sparviero risaliva rapidamente, mentre il filo continuava a svolgersi. Raggiunse i cinquecento metri, poi i settecento, quindi i mille.
I soldati manciuri, avendolo veduto abbassarsi, si erano slanciati attraverso le vie della città, sparando di quando in quando qualche colpo di fucile.
— Badate! — gridò il capitano a Rokoff e a Fedoro. — Tenetevi stretti! Dò fuoco. —
Quasi nel medesimo tempo una spaventosa detonazione rimbombava sotto di essi. Una fiamma immensa squarciò l’aria, lanciando in tutte le direzioni una tempesta di macigni e di rottami.
Lo Sparviero, quantunque si trovasse a mille metri, fu violentemente spostato dalla spinta dell’aria e sbalzato innanzi, atterrando di colpo Fedoro e Rokoff, i quali non avevano avuto il tempo di aggrapparsi alla balaustrata.
Urla terribili si erano alzate dalla città, urla d’angoscia e di terrore sfuggite da venti e forse da trentamila petti.
— Ebbene, dov’è la torre e dov’è andato a finire il bastione? — chiese il capitano con voce tranquilla. — Guardate, signor Rokoff, e ditemi se l’aria liquida non vale meglio della dinamite. —
Il cosacco, quantunque ancora stordito dal terribile scoppio, si era curvato sulla balaustrata.
Che spaventevole disastro! La torre era scomparsa e al posto dove poco prima si elevava il bastione, si vedeva una buca immensa, come se cento mine fossero scoppiate insieme.
— Che cosa avete messo in quel tubo! — esclamò, guardando con terrore il capitano.
— Un semplice pezzo di lana immerso prima in una miscela d’aria liquida e di glicerina; null’altro.
— E avete ottenuto una simile esplosione!
— Vi sorprende?