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i prodigi dell’aria liquida 67

immaginava certo di aver scoperta una forza che porterà la rivoluzione nel mondo.

Solamente molto più tardi doveva accorgersi dell’importanza straordinaria della sua scoperta. Pensate che l’aria liquida ha circa cento volte il potere espansivo del vapore e che essa comincia a produrre la sua forza nel medesimo istante in cui è esposta all’aria esterna.

Per ottenere il vapore è necessario che l’acqua raggiunga una temperatura di 212° Fahrenheit, ossia che se l’acqua entra nelle caldaie ha 50° di calore, se ne devono immettere in essa altri 162° prima che possa fornire una libbra di pressione. L’aria liquida invece ne dà venti.

Valendomi dunque degli studi fatti dal Tripler e da altri scienziati, e specialmente dall’Estergren, che ha già applicato l’aria liquida a molti meravigliosi congegni, ho costruito un motore d’una solidità a tutta prova, d’una leggerezza unica, il quale mi fornisce a esuberanza la forza necessaria per far muovere le ali del mio Sparviero e le eliche. Come vedete, una cosa semplicissima.

Un’altra macchina, costruita nelle officine dell’Estergren, mi fornisce l’aria necessaria con una spesa modicissima ed in tale quantità da non saper che cosa farne, perchè in una sola ora me ne procura tanta da bastarmi per una settimana.

Ma vi è di più. Fa troppo caldo? Metto in azione il mio ventilatore e ottengo in pochi istanti una temperatura da Siberia. Ho dei viveri da conservare? Li metto nelle celle refrigeranti del mio fuso e li gelo ed ecco perchè posso farvi assaggiare delle trote pescate due mesi or sono nel San Lorenzo o dei pasticci acquistati a San Francisco o della frutta raccolta nelle isole dell’Oceano Pacifico.

Voglio sparare il cannoncino che tengo là dietro la macchina? È l’aria liquida che me ne dà la forza, senza ricorrere alla polvere. Voglio far saltare mezza città? Non faccio altro che immergere un pezzo di lana nella mia aria liquida ed ecco che infiammandosi esplode con tutta la terribile violenza del cotone fulminante.

A suo tempo, se le circostanze lo esigeranno, ve ne darò la prova.

— Ma da dove venite voi? Chi siete? — domandò Rokoff, che lo guardava quasi con terrore.

— Da dove vengo? Dall’Oceano Pacifico, per ora. Chi