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66 | capitolo nono |
Ebbene si provino costoro a tentare una lunga traversata, a sfidare venti impetuosi, ad affrontare uragani. I loro palloni, nonostante le loro eliche e la forza delle loro macchine, verranno abbattuti, squilibrati, trascinati e altre catastrofi si seguiranno.
— Lo credo anch’io, — disse Rokoff.
— Per molto tempo, — proseguì il capitano — mi sono pur io ostinato coi palloni dirigibili. Ho fatto costruire fusi semplici e accoppiati, ho fatto perfezionare macchine a petrolio ed a benzina, spendendo somme enormi e senza risultati pratici. Eppure oggi abbiamo motori potenti e leggieri, abbiamo metalli del pari leggieri e solidi quanto il ferro, abbiamo mille perfezionamenti nella meccanica e anche delle forze che ieri ancora erano sconosciute e che se fossero state note trent’anni or sono, avrebbero segnato un completo trionfo per Spencer e per Kaufmann.
— Chi sono costoro? — chiese Fedoro, il quale ascoltava attentamente il capitano.
— È qui che vi aspettavo per dimostrarvi che la questione della navigazione aerea, avrebbe potuto essere stata risolta da trenta e più anni.
Nel 1868, all’Esposizione del classico Palazzo di cristallo di Londra, fra i vari palloni più o meno dirigibili, venivano presentate due macchine volanti: una ideata da Spencer, l’altra da Kaufmann.
Salvo alcune modificazioni da me introdotte, rassomigliavano nelle forme al mio Sparviero. Provate su corde tese, lunghe quattrocento metri, e trattenute da pulegge scorrenti, avevano dato risultati stupefacenti. Che fossero perfette, io non lo credo, ma se lo Spencer e Kaufmann avessero proseguito i loro studi, io sono convinto che a quest’ora gli uomini volerebbero per l’aria gareggiando cogli uccelli.
Che cosa ho fatto io? Ho modificato le loro macchine, scartando però i loro motori a carbone, troppo pesanti e poco maneggiabili. Al ferro ho surrogato l’alluminio, molto più leggero ed egualmente resistente; al carbone... una forza ben più poderosa, poco costosa, ieri ancora ignota e che domani metterà in azione locomotive, corazzate, telai, automobili e che risolverà tutti i problemi della dinamica. Questa forza me l’ha data l’aria liquida.
— L’aria liquida! — esclamarono Rokoff e Fedoro.
— Quando Tripler pel primo riuscì ad ottenerla, non si