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l’ultimo addio 325


A mezzanotte lo Sparviero passava, colla rapidità d’una freccia, al disopra di Balloah, una delle ultime città di quella regione, e attraversata la larga foce del Migna, che in quel luogo pareva un braccio di mare, scendeva verso il sud, dove si vedeva estendersi una vasta isola fiancheggiata a oriente e a occidente da parecchie altre minori.

— Schalibaspav, — disse il capitano additandola ai suoi compagni. — Un deserto popolato solamente da serpenti. —

Quell’isola, che è una delle più notevoli che fronteggiano il golfo del Bengala, appariva infatti deserta. Non si vedevano altro che piante, per lo più canne gigantesche e acquitrini.

Lo Sparviero, in meno di un quarto d’ora, l’attraversò dal nord al sud e s’arrestò verso l’estrema punta che si bagnava fra le onde del golfo del Bengala.

— Scendiamo, — comandò il capitano, additando la spiaggia.

Il treno aereo descrisse una immensa curva, e scese lentamente, sorretto solamente dai piani, adagiandosi sulle sabbie che coprivano la costa.

Il capitano, dopo aver dato uno sguardo all’intorno, era balzato a terra, mentre il macchinista sbarcava delle coperte e delle carabine.

— Venite, — disse a Fedoro e a Rokoff. — Noi ci fermeremo qui.

— Noi! — esclamò Fedoro. — E gli altri?

— Devono andare altrove.

— Collo Sparviero?

— Sì, collo Sparviero, — rispose il capitano. — Ah! La loro assenza non sarà lunga e poi devo sapere... —

S’interruppe bruscamente, come si fosse pentito di essersi lasciato sfuggire quelle parole, poi cambiò discorso dicendo seccamente al macchinista che gli stava vicino in attesa dei suoi ordini:

— Puoi andare. —

Lo sconosciuto si era fatto innanzi. Strinse silenziosamente la mano al capitano, poi s’avvicinò a Fedoro e a Rokoff e strinse le loro destre, dicendo in buona lingua russa:

— Spero un giorno di potervi rivedere, signori! —

Prima ancora che il cosacco e il russo si fossero rimessi dal loro stupore, lo sconosciuto era già risalito sullo Sparviero, seguito dal macchinista.

La macchina volante prese lo slancio e s’inalzò, allontanandosi velocemente verso il nord-ovest. Il capitano, ritto