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attraverso il butan 323


Piombò in mezzo ai cespugli che schiantò col proprio peso e senza farsi, probabilmente, troppo male, poi si rialzò di scatto e si scagliò contro il capitano, che gli era vicino, cercando di piantargli gli unghioni nel viso.

— Badate! — gridò Rokoff, che giungeva di corsa.

Il capitano aveva fatto un salto indietro per evitare l’urto e aveva puntato la carabina facendo fuoco quasi a bruciapelo.

Quantunque ferito a morte, il labiato non era caduto, anzi si era alzato sulle zampe posteriori facendo un salto innanzi. L’attacco era stato così improvviso e così impetuoso, che il capitano, il quale credeva di averlo fulminato sul colpo, non potè reggere e cadde lungo disteso. Fortunatamente Rokoff era vicino.

Si udì un secondo sparo. Il labiato brancolò un istante, dimenando disordinatamente le zampe, poi stramazzò mandando un rauco urlo che finì in una specie di sibilo soffocato.

— Pare che sia proprio finito questa volta, — disse Rokoff. — Tre palle express e quasi non bastavano ancora!... Che pelle dura hanno questi animali! —

Fedoro e i suoi compagni, dispersi i lupi, tornavano.

— Un orso! — esclamò il russo.

— Che ci fornirà degli zamponi deliziosi, — rispose Rokoff.

— E centocinquanta chilogrammi di carne eccellente, — aggiunse il capitano. — Lasciamo i lupi e portiamo questo morto allo Sparviero. La caccia, come avete veduto, signor Rokoff, non poteva riuscire migliore. —


CAPITOLO XXXV.

L’ultimo addio.

Verso il mezzodì del giorno seguente, dopo d’aver fatto a pezzi il labiato e d’averlo messo a gelare nella ghiacciaia, lo Sparviero lasciava il piccolo altipiano riprendendo la corsa verso le frontiere del Butan onde scendere nelle pianure boscose dell’Assam.

Questa regione, che fa parte dei possedimenti inglesi dell’India, e che ha una superficie di 126.965 chilometri quadrati, con una popolazione di oltre cinque milioni, è la più orientale dell’immenso impero, confinando coll’alta Birmania.