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attraverso il butan | 319 |
— E durerà molto questo assedio?
— Fino all’alba, se i nostri compagni non vengono a liberarci, — disse il capitano. — Quei lupi non torneranno alle loro tane prima che spunti il sole.
— Brutta prospettiva. Che non vengano Fedoro e gli altri? Abbiamo già sparato cinque colpi di carabina e devono averli uditi.
— Diranno che noi abbiamo fatto buona caccia e non si muoveranno, signor Rokoff.
— Fuciliamo i lupi.
— Abbiamo una carabina troppo grossa per ottenere buoni risultati, — rispose il capitano. — Queste armi sono buone contro le tigri, i rinoceronti e gli orsi.
— Non credevo che questa caccia finisse così male!
— E come, vi lamentate, incontentabile cacciatore? Siamo qui da sole due ore e abbiamo già ucciso sette od otto lupi e ferito un orso.
— E siamo assediati, — disse Rokoff.
— Sia pure, ma siamo anche completamente al sicuro dalle offese dei nemici. Il labiato non pensa più a discendere per attaccarci e i lupi non possono salire. Che cosa volete di più, signor cosacco? E avete il coraggio di lamentarvi?
— Adagio, capitano, colle vostre buone speranze. Vedo invece l’orso ad agitarsi e l’odo a brontolare.
— Si lamenta delle ferite.
— E se invece scendesse?
— Allora perderete gli zamponi perchè sarete costretto a fucilarlo e gettarlo a pasto dei lupi, — disse il capitano.
— Preferisco che rimanga lassù, — rispose Rokoff.
— Credo che ci tenga anche lui a non esporsi agli assalti dei lupi. Se non fosse ferito, non avrebbe paura ad affrontarli, mentre chissà in quale stato si trova e se le sue zampe sono in grado di distribuire colpi d’artiglio.
— Cade sempre il sangue?
— Mi piove addosso, — rispose Rokoff. — Devo già sembrare un macellaio.
— Signor Rokoff!
— Capitano.
— Siete annoiato?
— Un pochino.
— Allora tirate al bersaglio. Abbiamo ancora centono-