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188 | capitolo ventitreesimo |
— Mi pare che per ora sia il consiglio migliore, — disse il capitano. — Non potremo resistere a lungo con queste vesti bagnate che si gelano sulle nostre carni. Ci prenderemo una buona polmonite, specialmente con quest’aria che ci sferza lo stomaco.
— Avremo di che accenderlo? — chiese Rokoff.
— Ho un acciarino e dell’esca chiusi in una scatola impermeabile, — rispose il capitano. — Signor Rokoff, aiutatemi. —
Lungo le rocce e fra le fessure delle pareti si vedevano sterpi e licheni in gran numero, già seccati dall’aria fredda della montagna. I tre cacciatori ne raccolsero una quantità enorme e vi diedero fuoco, poi si sedettero intorno, spogliandosi e torcendo le vesti che cominciavano già a coprirsi di ghiacciuoli.
— E l’jack? — chiese a un tratto Rokoff, che esponeva il suo largo e villoso petto alla fiamma.
— È morto, — rispose il capitano guardando verso la riva opposta.
— Peccato che non sia caduto qui.
— Per mangiarlo?
— Almeno la lingua.
— Andate a tagliarla, se l’acqua non vi fa paura.
— Non oserei affrontare ancora quel torrente. Per le steppe del Don!... È fredda come se quell’acqua scendesse da un ghiacciaio.
— Eppure qualcuno di noi dovrà ritentare il passaggio. Nella caduta le nostre tasche si sono completamente vuotate e non possediamo più nemmeno una galletta.
— E non abbiamo nemmeno più le carabine, — aggiunse Fedoro. — Si trovano in fondo al torrente.
— Su chi vorreste far fuoco? — chiese il capitano.
— Su chi? Non vedete lassù gli jacks che ci guardano.
— Ostinati animali! — gridò Rokoff. — Se avessi ancora il mio fucile, ne farei cadere giù qualcuno.
— Come vedete, non ci resta che fare un altro salto nel torrente, se vorremo fare colazione. Per un cosacco è una cosa da nulla, — disse il capitano un po’ beffardamente. — È vero, signor Rokoff?
— Per tutti i diavoli dell’inferno!... Volete proprio che prenda un altro bagno?
— Allora rinunciamo alla colazione e anche alla libertà e aspettiamo che i nostri compagni ci trovino.
— Alla nostra libertà! — esclamò il cosacco.