Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la principessa di turfan | 169 |
— Torcerò il collo e farò scoppiare il ventre a quel gaglioffo che ha avuto il coraggio di propormi tale unione! — gridò Rokoff, gettando sguardi feroci sul monaco. — Ma costui è pazzo! Pazzo da legare.
— Non prendetevela così calda, signor Rokoff, — disse il capitano tenendolo sempre per un braccio, onde non gli sfuggisse. — Il mandiki ha creduto in buona fede di proporvi uno splendido affare. E poi, un figlio di Budda che sposa una principessa Calmucca! Vi pare che non sia un grande onore per questa tribù? E che fama acquisterà il povero monaco per aver condotto a termine la faccenda. Diverrà hellung e realizzerà i suoi sogni ambiziosi.
— Che il colera se lo prenda!
— Tu non sei un buon amico, — disse Fedoro. — Faresti felice la principessa ed il monaco.
— Basta o accoppo quella vecchia strega con un pugno!
— Ci mettereste in un serio imbarazzo, — disse il capitano. — E se la principessa si ostinasse ad avervi?
— Proponetegli il vostro macchinista.
— Mi è indispensabile. Guardate come la bella vi guarda!
— Ti sorride, — aggiunse Fedoro.
— Che scoppi! — gridò Rokoff.
Fortunatamente nè il monaco, nè la principessa comprendevano il russo e poi i tam-tam ed i tamburelli facevano un tale fracasso che le grida d’indignazione del cosacco non potevano espandersi.
La processione giungeva, preceduta dai suonatori. I Calmucchi, tenendo le lampade in mano, saltavano come caproni impazziti, cercando di evitare le buche ed i fossati scavati intorno alla piazza.
Il corteo fece tre volte il giro intorno all’altare, inchinandosi dinanzi alla principessa, al monaco e ai figli di Budda, poi si sciolse bruscamente.
Tutti correvano alle loro case o alle loro tende, dove le donne avevano preparate le cene che dovevano prolungarsi fino alle prime ore del mattino.
Anche la tenda della principessa era stata illuminata e si vedevano aggirarsi numerosi servi i quali portavano enormi piatti colmi di pilao, di carni arrostite, di frittelle, di pasticci e di enormi pezzi di cavallo in stufato, il vero piatto forte dei Calmucchi che non si fanno scrupolo alcuno di divorare,