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164 | capitolo ventesimo |
— Ditemi, capitano, comandano le donne qui?
— Sarà la vedova di qualche capo.
— Allora sarà vecchia.
— Aspettate a giudicarla. —
All’estremità della piazza s’alzava una vastissima kibitka di forma quasi ovale, coperta di grosso feltro impermeabile, con un’apertura sulla cima per lasciar penetrare la luce e uscire il fumo, non conoscendo i Calmucchi, al pari dei Duzungari loro vicini e anche dei Mongoli, i camini.
Il mandiki alzò un lembo della tenda e li introdusse, pregandoli di aspettare la principessa, la quale stava abbigliandosi in una tenda vicina.
L’interno era montato con un lusso, che stupì perfino il capitano.
In un canto vi era un letto monumentale, con una coperta di seta azzurra a fiorami rossi e gialli, con baldacchino pure di seta d’eguali colori e tende bianche e rosa.
Dinanzi stava un divanetto con un ricco tappeto di provenienza persiana o tibetana e in disparte un ricco cofano d’origine cinese, a colori brillanti e lacca, carico di coppe ricolme di riso e di frumento, di sonagliuzzi di varie grandezze, con due bambole vestite di seta, simili a quelle che vendono i cinesi.
In mezzo si vedeva una statuetta di Budda coperta da una mussola ricamata in oro.
Intorno poi alla tenda v’erano numerosi cuscini di seta, posti su piccoli tappeti, destinati di certo ai visitatori.
— Che lusso! — esclamò Rokoff, che non poteva star zitto un minuto. — La principessa deve essere bella e molto graziosa per avere un così ricco letto. Mi rincresce di dover starmene muto dinanzi a lei.
— Eppure voi, che siete cosacco, dovreste conoscere qualche parola di Calmucco, — disse il capitano. — Questa razza, nomade fra le nomadi, si è sparpagliata fino ai confini dell’Europa e ha tribù numerose perfino nel Caucaso e nell’Astrakan.
— Ha invaso mezza Asia?
— Se non di più, signor Rokoff. È una razza di conquistatori, che ha avuto, secoli indietro, parecchie fasi di gloria e di potenza, e che sotto il famoso Gengiskan portò le sue armi vittoriose fino in Russia. Sapete che si dice che gli Unni, che con