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14 capitolo secondo

dopo una così lunga assenza e di avervi questa sera presso di me. Si dice che i miei compatriotti hanno paura degli uomini bianchi e la vostra venuta può forse salvarmi la vita.

— Che cosa dite, Sing-Sing? — chiese Fedoro stupito da quel linguaggio incomprensibile.

— La verità, — rispose il cinese, mentre un’ombra passava sulla sua fronte.

— Chi può minacciare voi, che tutta Pekino e le città costiere conoscono e stimano?

— Chi? —

Sing-Sing si era arrestato girando all’intorno uno sguardo atterrito.

— Il luogo non può essere sicuro per delle confidenze, signor Siknikoff — disse poi, mentre si tergeva con una mano alcune stille di freddo sudore. — Oggi è giorno di festa e la cena ci aspetta; a più tardi maggiori spiegazioni. Ditemi, però: avreste paura di dormire nella mia stanza?

— Io! — esclamò il russo.

Poi, indicando il cosacco:

— Ecco un uomo che è capace di accoppare un toro con un pugno e che se ne ride dei pericoli. Un amico devoto, affezionato, con muscoli di acciaio e che ha fatto delle belle campagne in Turchia. Ditemi quale pericolo vi minaccia.

— Gli amici che ho invitato per questa sera ci aspettano; l’etichetta m’impedisce di lasciarli soli, signor Siknikoff; andiamo quindi a cenare. Chissà, può essere l’ultimo banchetto per Sing-Sing. D’altronde, da parecchi anni la mia bara sta sotto il mio letto e se devo morire, tutto sarà pronto.

— Voi mi spaventate! Chi può minacciare la vostra vita? Chi sono questi nemici?

— Degli uomini potenti, capaci di far tremare anche l’imperatore. Basta, riparleremo di ciò più tardi — disse Sing-Sing. — Ci aspettano ed ho già annunciato ai miei amici la vostra visita. —

Fedoro ed il cosacco, quantunque assai preoccupati da quell’inattesa confidenza, seguirono subito il ricco negoziante di the, attraversando lunghi corridoi sulle cui finestre brillavano miriadi di lanterne di carta oliata e di talco.

Sing-Sing aprì una porta e introdusse il russo e il cosacco in una vasta sala, illuminata da quattro gigantesche lanterne con vetri di madreperla trasparente, occupata per la maggior