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le trote del caracorum | 143 |
nura sabbiosa dello Sciamo un nuvolone di polvere e si udivano echeggiare delle urla.
— Sì, i mongoli, — disse il capitano. — Fortunatamente arrivano troppo tardi. —
Fece portare a bordo gli zamponi e le pentole, gli avanzi dell’orso e la selvaggina uccisa dal russo e dal cosacco, poi disse:
— Innalziamoci. —
La macchina era già sotto pressione. Le eliche orizzontali cominciarono a funzionare elevando il fuso, poi le due immense ali si misero in movimento.
Lo Sparviero saliva veloce, un po’ obliquamente, fendendo rumorosamente l’aria.
I mongoli giungevano a corsa sfrenata urlando e sparando, ma era troppo tardi. La preda tanto agognata, ancora una volta sfuggiva loro.
— Buon viaggio! — gridò ironicamente il capitano, salutandoli col berretto, mentre lo Sparviero s’allontanava velocemente verso il nord. — Badate di non storpiare i vostri cavalli. —
Poi volgendosi verso Rokoff e Fedoro aggiunse:
— A tavola, signori e fate onore al mio pranzo. —
Il capitano, che doveva essere un buongustaio raffinato, aveva preparato un pranzetto veramente luculliano: zuppa di anitra con legumi, lingua di orso, zampone al forno, trote in salsa bianca e fritte nel burro, ananas di Taiti, banani della Nuova Caledonia e ignami mostruosi, pasticci di varie specie e pudding.
Attese che i suoi ospiti avessero finito, poi offrì loro dei sigari di Manilla e un certo liquore color dell’ambra, dicendo:
— Ebbene, che cosa ne dite delle mie trote?
— Squisite, capitano, — rispose Rokoff, che era ancora entusiasmato di quel pranzo. — Quelle che si pescano qui non uguagliano certo, per sapore e anche per grossezza, quelle che si prendono nei fiumi e nei laghi del mio paese.
— Ve lo avevo detto, — disse il comandante ridendo. — E questo liquore? L’avete assaggiato?
— Delizioso! L’avete fatto voi?
— Sì, e la ricetta me l’ha data un monaco del monte Athos.
— Ma dove siete stato voi? Si direbbe che nessun angolo del mondo vi sia sconosciuto. Avete attraversato l’Asia minore col vostro Sparviero?
— Mi sembra, — rispose il capitano, con un sorriso misterioso. — Bevetene pure, non vi farà male, anzi. —