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124 capitolo sedicesimo


— Signore... — balbettò il giovane pallido come un morto. — La tigre è a bordo!...

— Ma tu vaneggi, giovanotto mio, — disse Rokoff. — Tu hai una tigrite acuta indosso.

— Ho udito... un grido rauco... là... sotto il boccaporto...

— Per l’inferno! — esclamò il capitano, impallidendo. — Possibile! —

Stava per slanciarsi a prora onde prendere le carabine, quando vide sorgere dal boccaporto una testa che lo fece retrocedere precipitosamente.

Un animale si era aggrappato al margine della botola e tentava di giungere sul ponte. Era una bestia superba che rassomigliava un po’ alle tigri, di corporatura massiccia, con gambe corte, la testa allungata col muso sporgente e il pelame grigio biancastro a riflessi giallastri, sparso di macchie nere di forma circolare.

Un animale pericoloso senza dubbio. Se non raggiungeva la mole delle grandi tigri reali, non la cedeva di certo, per grossezza, a quelle comuni.

Pareva molto sorpreso e fors’anche spaventato di sentire il fuso a ondulare. I suoi grandi occhi dalle pupille giallastre, manifestavano un vivo terrore e il suo pelame era irto.

— Un irbis! — aveva esclamato il capitano. — Un leopardo delle nevi! Badate! Vale una tigre!

— Per le steppe del Don!... — gridò Rokoff. — E i fucili sono a prora!...

— Non muovetevi! — Comandò il capitano. — L’irbis potrebbe precipitare l’assalto. —

Il cosacco, invece di obbedire, fece due passi innanzi e s’impadronì rapidamente d’una specie d’arpione, che serviva al macchinista per tendere la seta dei piani inclinati.

— Almeno servirà a qualche cosa, — disse, raggiungendo sollecitamente i compagni. — La punta è acuta e forerà la pelle della belva.

— Se potessimo abbassarci, l’irbis sarebbe ben contento d’andarsene, — disse Fedoro. — Mi pare che sia più spaventato di noi.

— Bisognerebbe avvicinarsi alla macchina, — rispose il capitano. — Chi oserebbe farlo?

— Volete che provi io? — chiese Rokoff.

— No, sarebbe troppo pericolosa una tale mossa.

— Volete continuare il viaggio con un simile compagno? Non oserei chiudere gli occhi.