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110 | capitolo quattordicesimo |
Per metterla al coperto dal fuoco dei soldati, Rokoff prima si accostò all’isolotto, onde ripararsi dietro di esso.
Il capitano e Fedoro si erano sdraiati a poppa, tenendo i fucili in mano.
I manciù cominciavano a comparire.
Urlavano come belve feroci e saltavano come capre. Giunti sulla riva si sparpagliarono dietro i tronchi dei pini e delle querce, aprendo una nutrita fucilata.
Erano una ventina e alla loro destra si vedeva il tartaro. Il briccone era miracolosamente sfuggito ai colpi del capitano e per paura degli altri si era lasciato cadere, fingendosi morto.
— Canaglia! — esclamò il comandante dello Sparviero, scorgendolo. — Peccato che i nostri fucili da caccia non abbiamo che una portata assai limitata. Se avessi un Mauser o uno dei miei Winchester, non grideresti tanto. —
Il fuoco dei manciù continuava senza interruzione, ma le armi degli aeronauti non potevano servire più, in causa della distanza; nemmeno quelle antichissime dei soldati riuscivano a colpire il bersaglio.
Qualche palla, è vero, giungeva fino alla scialuppa, senza avere la forza di traforare le tavole.
Rokoff, che arrancava con furore, con pochi colpi di remo raggiunse la punta meridionale dell’isolotto, virò prontamente di bordo, scomparendo agli occhi dei manciù, poi riprese la corsa verso la riva opposta.
Il capitano e Fedoro, entrambi in piedi, guardavano fra gli alberi per vedere se il macchinista compariva. Quegli spari dovevano averlo allarmato e fattogli interrompere la riparazione.
La scialuppa si era allontanata di cinquanta o sessanta metri, quando lo videro comparire fra i canneti.
— Non mostrarti! — gli gridò il capitano, mentre i manciù riprendevano il fuoco mandando le loro palle sopra l’isolotto. — Ti aspettiamo laggiù: affrettati. —
Il macchinista fece col capo un cenno affermativo, poi lo videro slanciarsi fra le piante e scomparire.
— Che la riparazione sia quasi finita? — chiese Fedoro.
— Se il macchinista ha lavorato sempre, fra qualche ora lo Sparviero potrà rialzarsi, — rispose il capitano.
— E se i manciù attraversano il fiume?
— Fuggiremo lasciando la cura al macchinista di raggiungerci.