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108 | capitolo quattordicesimo |
chezza. Ridevano, schiamazzavano, parlavano tutti a un tempo, si dimenavano come ossessi e altercavano.
A un tratto uno di loro s’alzò e staccò una pipa che si trovava appesa al muro.
— Cerchiamo dell’oppio! — gridò. — Abbiamo ancora due vasi da bere e Changhi non è ancora giunto.
— Così si ubbriacheranno più presto, — disse Fedoro.
— Si vede il tartaro? — chiese il capitano a Rokoff, il quale si era allora recato sulla veranda.
— Non ancora?
— Se quei manciù continuano a bere con quell’avidità, fra un quarto d’ora saremo padroni del campo. —
I manciù, già quasi ebbri, avevano trovato in un vano della parete una grossa pallottola d’oppio, del vero chandoo, il migliore che si conosca e che è molto apprezzato dai cinesi, e anche parecchie pipe adatte per fumarlo.
Sono un po’ diverse da quelle usate dai fumatori di tabacco.
Si compongono d’un tubo cilindrico, lungo ordinariamente mezzo metro, aperto da una parte e chiuso dall’altra e d’un fornello di forma conica situato a circa dieci centimetri dall’estremità che è chiusa.
Essendo l’oppio siropposo e impregnato sempre d’umidità, prima di versarlo nella pipa lo si mette in un cucchiaio e lo si riscalda fino a che abbia preso una certa consistenza.
Ciò ottenuto lo si versa sull’orlo del fornello e lo si accende avvicinandolo a un bastoncino d’incenso o semplicemente alla fiamma del focolare.
I manciù, preparate ed accese le pipe, ricominciarono a bere con maggior ardore, alternando oppio e acquavite di riso. Una densa nuvola di fumo oleoso invase ben presto la stanza sfuggendo lentamente attraverso la stuoia.
— Ci ubbriacheremo anche noi, — disse Rokoff, alzandosi.
— Credo che sia il momento di andarcene, — disse il capitano. — Ormai i soldati non lascieranno i vasi, finchè rimarrà in fondo una goccia di liquore. Si vede nessuno fuori?
— No, — rispose Fedoro.
— Dove sarà andato il tartaro? Questa assenza così prolungata non mi tranquillizza affatto.
— Lasciamolo dove si trova e sgombriamo, — disse Rokoff.
Afferrò la scala e la calò fuori della veranda.
— A voi, capitano, — disse.