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i mangiatori d'oppio | 99 |
Anche numerose lepri balzavano a destra e a sinistra, non essendo perseguitate dai cinesi, i quali danno la preferenza ai cani e ai topi, molto più gustosi, a loro giudizio.
Il capitano e i suoi compagni avevano cominciato un vero fuoco di fila, facendo cadere uccelli e lepri in tale abbondanza, da temere che la scialuppa non potesse contenere tutta quella selvaggina.
Così, senza accorgersene, trasportati dall’ardore della caccia, si erano inoltrati nella foresta per un paio di chilometri, quando si trovarono improvvisamente dinanzi a una vasta capanna di paglia e di fango, a doppio tetto e circondata da una veranda riparata da stuoie.
Un uomo tarchiato, di statura bassa, colla faccia quasi piatta e assai larga, color del limone e vestito di ruvido cotone turchino, era uscito da una cinta situata a breve distanza, entro la quale pareva che si trovassero riuniti numerosissimi cani.
Vedendo quegli stranieri, aveva cercato subito di riparare nella capanna, ma il capitano gli aveva intercettato la ritirata.
— Non temete, — gli disse. — Quantunque noi siamo europei, non abbiamo alcuna intenzione di farvi male. Siamo qui per cacciare e nient’altro. —
Il tartaro, poichè doveva essere tale, a giudicarlo dai lineamenti del suo volto, fece silenziosamente un saluto muovendo le mani e guardando di sotto le folte ciglia gli stranieri.
— Potete accordarci ospitalità per qualche ora, pagandovi? — chiese il capitano. — Siamo carichi di selvaggina, abbiamo fame e la nostra barca è lontana.
— La mia casa non è un albergo, — rispose il tartaro, che pareva assai contrariato. — E poi ho degli amici che dormono.
— Non li disturberemo. Non vi chiediamo che di accendere il fuoco e di arrostirci un paio di questi fagiani e qualche anitra mandarina. Siete un coltivatore?
— Un tartaro non si occupa dei prodotti della terra, — rispose il proprietario, con accento piccato. — Sono un allevatore di cani.
— Bell’industria! — esclamò Rokoff, a cui era stata tradotta la risposta da Fedoro.
— Anzi, molto proficua, — rispose questi.
— Orsù, acconsentite? — Chiese il capitano impazientito. — Un tael si troverà bene nelle vostre tasche. —