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6 | emilio salgari |
— No, è stato appiccato all’estremità della boma della randa del Kentucky ed il suo equipaggio gli ha tenuto compagnia all’estremità dei pennoni. Si dice che non sia mai stato veduto un fandango1 più animato, nè più originale.
— Sfido io! Ben ventisette uomini che facevano la danza della morte!...
— Aprite per bene gli occhi adunque, se non volete farla anche voi, ma... ma per le centomila code del diavolo, cosa si vede laggiù?... Ci siamo di già o...
Il mastro s’alzò violentemente, facendo oscillare la scialuppa, sputò il tabacco che masticava ed aguzzò gli occhi verso il sud, aggrottando la fronte.
— È la punta Fetisci — disse Vasco.
— La vedo.
— Ci aspetta Bango?
— È stato avvisato dai negri costieri.
— Sarà pronto il carico?...
— Lo spero. Quel furfante di re sa che non si può passare una settimana su questa costa. Il capo Lopez, lo si sa da tutti, è il punto di ritrovo dei negrieri e gli incrociatori lo tengon d’occhio.
— Ma io non vedo quel dannato legno.
— Vi dico che è venuto qui e che le spie di Bango lo hanno veduto. Se non fosse comparso, il capitano Alvaez non ci avrebbe mandati in esplorazione e sarebbe entrato nella baia a vele spiegate.
— Che sia il Kentucky?
— Chi lo sa? Inglesi, francesi ed americani tengono qui incrociatori per appiccare i negrieri e rimandare a casa i negri.
— E credono di liberarli?
— Sì, Vasco — disse il mastro ridendo. — Non sanno che il negro venduto schiavo resterà sempre schiavo, anche se ritorna al proprio paese. Basta... aprite gli occhi e voi, ragazzi, non fate rumore che al di là della punta possiamo cadere nelle acque di quei dannati appicca-gente. Avanti, ma prudenza!...
— Ci fermiamo alla punta?
— Sì, ragazzi: aspettano il segnale.
— Ecco la luna che appare all’orizzonte.
— Bene, Vasco. C’è lo specchio?
— È qui sotto il mio banco.
— Benissimo; avanti!...
- ↑ Ballo messicano.