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i drammi della schiavitù 77


Il mastro pensò alcuni istanti, poi disse:

– Se non m’inganno, mi parve che si trovasse presso la murata proviera di tribordo.

– Dinanzi o dietro il capitano?

– Un po’ indietro, signor Esteban.

– Teneva in pugno una pistola?

– Sì, nella sinistra, ma... perchè queste domande, dottore?... Voi mi fate nascere un terribile sospetto.

Esteban invece di rispondere, gli chiese a bruciapelo:

– Hai tu fiducia in Kardec?... Lo credi un onesto uomo?...

Il mastro lo guardò come se volesse leggergli negli occhi lo scopo di quella interrogazione, poi disse con voce grave:

– In questi tre anni che è a bordo, io l’ho conosciuto per un buon marinaio, audace, valoroso, ma...

– Continua, Hurtado.

– Ho udito delle strane voci correre sul suo conto. Voi sapete che noi lo abbiamo imbarcato sulle coste del Benguela, dove l’avevamo trovato fra i rottami di una nave distrutta da un incrociatore.

– Sì, sullo scafo del Maranhao, del capitano Juan Carvalho.

– A San Paolo di Loanda mi hanno detto che quel Kardec ha fatto il cacciatore d’uomini, e che un tempo ha esercitato anche la pirateria nelle isole Indo-Malesi.

– Ah! Questo ti hanno detto?

– Sì, dottore, ed una sera io l’ho udito dire ad alcuni dei nostri marinai, che se la Guadiana fosse sua, ritornerebbe a corseggiare nell’arcipelago malese e che farebbe in pochi mesi la fortuna di tutti.

– Dunque quell’uomo è capace di tutto?... Anche di assassinare Alvaez per impadronirsi della nave e...

– Sì – mormorò una voce rauca. – Sì!...

Il dottore ed il mastro si volsero bruscamente frenarono a grande stento un grido. Il capitano, pallido ancora, coi lineamenti contratti, gli occhi spaventosamente sbarrati, si era sollevato sulle braccia e stava dinanzi a loro.

– Alvaez! – esclamò il dottore, avvicinandosi al letto e sorreggendo il ferito.

– Ho udito... – mormorò egli con un soffio di voce. – Sì, quell’uomo... è capace di tutto... Esteban... Quella palla... l’ho veduta... è delle nostre... pistole... la conoscerei... fra mille!...

– Non precipitiamo dei giudizi, Alvaez.