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i drammi della schiavitù 73


Hurtado alla testa, irruppe nel frapponte armato di scuri, di arpioni, di asce, di manovelle, di fucili.

– Cosa succede qui? – gridò Esteban, fermando con un gesto i marinai, che stavano per scagliarsi contro gli schiavi.

– Mi difendo – tuonò Niombo, che stava ritto in mezzo al frapponte, tenendo in mano una carabina, che un negro aveva strappata a una sentinella.

– Tu, Niombo! – esclamò il dottore.

– Io, signore – rispose il monarca africano.

– E contro chi ti difendi?

– Contro costui che viene a frustarmi mentre io dormo. Sono schiavo vostro sì, ma qui sono re ancora!

Solo allora il dottore s’accorse della presenza del secondo, il quale si era addossato alla parete di babordo per sfuggire all’assalto dei negri, i quali facevano sforzi sovrumani per rompere le catene ed afferrarlo.

– Cosa avete fatto, signor Kardec? – chiese Esteban, con accento acre. – Non vi basta esercitare la tratta; è necessario provocare ancora questi disgraziati a colpi di frusta?...

– Diventate tenero per queste pelli nere, signor Esteban? – chiese il bretone, che aveva prontamente riacquistata la sua audacia.

– Voi sapete, signore, che il capitano ha proibito lo staffile a bordo della sua nave.

– Volete che si diano degli zuccherini a questi cani di negri?... Quella canaglia si rifiutava di rispondere alle mie domande e io l’ho frustato, se vi garba.

– Signor Kardec! – esclamò il dottore. – Il padrone qui non siete ancora voi!...

– In questo istante comando io sulla Guadiana, signor Esteban.

– Ah no, per Iddio!... Uscite di qui signore!... Il comandante vive ancora malgrado la palla che lo colpì a tradimento!... Il padrone è lui, lui solo!...

Quelle parole parvero che producessero una profonda impressione sul bretone e fiaccassero completamente la sua audacia, poichè non fu capace che di rispondere un:

– Va bene, signore.

Rasentando le pareti uscì dal frapponte e salì in coperta, ma torvo, accigliato, e anche assai inquieto.

– Fa’ lasciare quegli uomini – continuò il dottore, rivolgendosi verso Niombo.