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22 emilio salgari


Diamine! Sua Maestà negra non doveva rimanere senza tafià, e senza rhum, liquidi che poteva solamente ottenere dai negrieri; ed in mancanza di schiavi caricava i vascelli di sudditi.

Questa canaglia di monarca, aveva organizzato un’attiva sorveglianza su un grande tratto di costa, per essere pronto alle richieste dei negrieri ed avvertirli dei pericoli che correvano da parte degli incrociatori inglesi, francesi e americani, che ronzavano di frequente nei pressi della vasta baia di Lopez.

I suoi pombeiros — con tale nome si chiamano i negri, che conducono le carovane di schiavi e che si dedicano alla tratta — si trovavano scaglionati in grande numero sulla costa, per sorvegliare le mosse delle navi da guerra e spiare l’arrivo delle navi negriere.

Nei due grandi baracon, che sorgevano sulle sponde della baia, e dei quali anche oggidì si scorgono gli avanzi, manteneva sempre delle centinaia di schiavi pronti ad essere stivati nei frapponti delle navi negriere, ma la sorveglianza degli incrociatori, i quali facevano su quelle coste dei frequenti sbarchi, lo costringevano sovente a ritirarli nell’interno e li radunava sulle sponde del Nazareth, sulle cui acque le sole navi negriere ardivano avventurarsi.

Appena giunta la Guadiana, Bango lasciò la sua capanna reale seguìto dai suoi maghi, dai grandi dignitari, dalle sue trecento mogli e da un corpo di guerrieri scelti, per accogliere degnamente il capitano Alvaez, che conosceva da lunga data, e che sapeva non essere taccagno come i suoi colleghi.

Bango aveva a quell’epoca poco più di trent’anni, ma le orgie sfrenate, l’abuso soverchio di liquori e del vino di palma, l’avevano invecchiato e indebolito assai, tanto che pareva avesse superata la cinquantina.

Aveva indossato il suo costume più bello e le sue gioie più scelte, diventando più ridicolo che mai. Si era messa sul capo la sua famosa corona, un diadema da teatro, regalatogli da una casa brasiliana1, composto di un cerchio d’oro massiccio ornato di pietre false, mettendovi sopra un elmo da pompiere tutto ammaccato; aveva indossato un lurido e cencioso frak, ma che era adorno di cordoni dorati e di due monumentali spallerini; un sottanino da saltimbanco cosparso di lustrini e le sue gambe si perdevano entro un paio di lunghi stivali, che dovevano avere appartenuto a qualche gigante, a giudicarli dalla larghezza e lunghezza delle piante.

Un gran numero di braccialetti di rame e di ottone ed un ba-

  1. Storico.