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i drammi della schiavitù 203


Se il paziente riesce a rigettare tutta la pasta, viene proclamato innocente e nessuno oserebbe porre in dubbio l’efficacia del cambambù; se la ritiene, è colpevole, poichè quella miscela diabolica lo fa morire, e ciò avviene quasi sempre, sia colpevole od innocente.

Kardec, che non ignorava cos’era il cambambù, udendo quell’ordine si mise a dibattersi con furore, ma ad un cenno del monarca quattro negri robusti lo afferrarono per le braccia e per le gambe, riducendolo nell’impossibilità di fare il menomo movimento.

Lo stregone della tribù, un orrido negro coperto di penne, di collane di becchi di pappagalli e di denti di animali selvaggi, si fece innanzi portando con sè il vaso contenente la mortale infusione.

Depose dinanzi a Kardec i bastoncini, la stoffa rigata, la scorza di agade ed il becco di pappagallo, poi afferrandolo bruscamente pel naso per costringerlo ad aprire la bocca, gli somministrò il cambambù, versandogli di quando in quando dell’acqua per impedirgli di soffocare.

Il bretone faceva sforzi sovrumani per liberarsi dalle strette dei negri, ma invano; cercava di allontanare lo stregone e di chiudere i denti, ma questo agiva con rapidità, costringendolo ad aprirli; nulla potendo fare, ruggiva come una fiera e roteava gli occhi, lanciando sguardi feroci su Niombo e Seghira, che assistevano impassibili a quella strana operazione.

Quando lo stregone ebbe finito, il bretone vaneggiava: pareva che fosse stato colpito da un’acuta perturbazione cerebrale. Parlava della Guadiana, di Alvaez, di Seghira, di giacche strappate, di colpi di pistola e di pugnali.

Ad un tratto un getto di sangue gli irruppe dalle labbra: tosto i negri lo lasciarono libero.

Allora lo stregone gli si avvicinò e mettendogli in mano otto bastoncini gli chiese:

— Quanti sono?

— Due — burbugliò Kardec.

Gli pose in mano un kauris, una conchiglia che nel centro dell’Africa ed anche presso le coste serve di moneta, chiedendogli:

— Cos’è?

— Un pugnale — rantolò il bretone.

Lo stregone mandò un grido di trionfo.

— Quest’uomo è colpevole! — esclamò.

— Muoia adunque — disse Niombo.