Pagina:Salgari - I drammi della schiavitù.djvu/187


i drammi della schiavitù 185


– Possiamo partire subito, adunque?

– Se i tuoi marinai si sentono forti, io sono pronto.

– Sta bene.

Kardec chiamò a raccolta i suoi uomini e s’affrettò ad informarli delle buone nuove dategli da Niombo. Non si udì che una sola parola:

– Partiamo!

La prospettiva di rivedere degli uomini bianchi e di riposarsi in breve in una comoda fattoria, era troppo allettante per rimandare la partenza al domani, mentre vi erano ancora otto o dieci ore di luce.

Ognuno dimenticò la propria fatica e si dichiarò pronto a seguire il negro. Con una rapida marcia, speravasi di giungere alla stazione portoghese prima dell’indomani sera.

Per non imbarazzarsi di un inutile e pesante bagaglio, deliberarono di abbandonare le tende e le casse delle vesti, che potevano più tardi ancora ritrovare e di portare con loro solamente poche provviste, contando di abbattere, durante la marcia, qualche capo di selvaggina o di trovare degli alberi da frutta e qualche torrente o serbatoio d’acqua.

Alle quattordici Kardec diede il segnale della partenza. Niombo si era messo alla testa, tenendo in mano uno dei fucili, potendosi trovare da un momento all’altro di fronte a qualche fiera, poi venivano Kardec, il dottore e Seghira, armati delle pistole e degli altri due fucili, quindi i marinai, che si avanzavano in fila indiana, portando poche provviste, alcune scuri e un paio di ramponi.

Niombo, dopo di aver esitato qualche po’ e di avere ascoltato con profondo raccoglimento, aveva voltate le spalle all’Oceano che veniva ad infrangersi sulla spiaggia con lunghi muggiti.

La via era tutt’altro che facile, poichè quella boscaglia pareva proprio vergine. Non vi erano passaggi, non sentieri, ed i tronchi degli alberi erano così uniti che Niombo era costretto a errare qua e là per trovare un varco, essendovi dovunque dei fitti cespugli.

La flora africana si sviluppava su quel terreno fertilissimo in tutta la sua piena maestà. Vi erano dei giganteschi baobab, alberi, che passano pei più colossali in fatto di grossezza, e che misuravano perfino trenta e trentacinque piedi di diametro. Nell’interno del continente la loro grossezza è assai più notevole, tuttavia anche quelli che crescono presso le coste sono enormi, ed il viaggiatore si arresta stupito dinanzi a quei giganti della vegetazione, che in tre o quattro formano una foresta.

Si chiamano anche adansonie, in onore di Adanson, famoso