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i drammi della schiavitù | 179 |
volonterosi, accese un bel fuoco su di una botte ripiena di acqua salata e offerse all'equipaggio il cervello, il fegato ed il cuore del pescecane, passabilmente arrostiti. Non occorre dire se tutti facessero grande onore a quelle carni, le prime che mangiavano cucinate dopo il disastroso naufragio della Guadiana. Kardec, per favorirsi i marinai, fece sfondare il barilotto di tafià, che fino allora aveva gelosamente conservato, e ne dispensò parecchie tazze.
Quel pasto e quel po' di liquido spiritoso, rialzarono il coraggio e le speranze di tutti. Ormai si credevano già in vista delle coste dell'Africa e si abbandonavano ai più lieti progetti: la salvezza era ormai questione di pochi giorni, perdurando la brezza occidentale.
Anche durante la notte il vento si mantenne favorevole, spingendo la zattera verso le coste africane con una velocità media di quattro nodi all'ora.
Il terzo giorno dopo la cattura del pescecane, vi fu un falso allarme. Essendo stata scorta una forma oscura verso l'est e che aveva l'apparenza di una montagna, si sparse tosto la voce che la terra era in vista, ma più tardi si constatò che si trattava di una nuvola.
Pure quella disillusione non scoraggiò nessuno. Tutti sentivano la vicinanza della costa africana ed erano certi di non ingannarsi. L'acqua dell'Oceano era diventata meno azzurra ed aveva assunto una tinta verdastra; qua e là si erano vedute delle alghe quasi fresche, che parevano fossero state strappate di recente dai bassifondi e Vasco aveva veduta anche una foglia di paletuviere; la temperatura poi era diventata meno ardente e verso sera, quando la brezza girava all'est, portava fino alla zattera dei profumi di piante.
Niombo, più di tutti, sentiva la vicinanza della terra natìa. L'olfatto dell'uomo selvaggio raccoglieva meglio di tutti quelle esalazioni provenienti dai grandi boschi africani, a lui tanto noti.
Lo si vedeva sovente scrutare con profonda attenzione l'orizzonte, arrampicarsi in cima all'albero per abbracciare maggior spazio e dare segni d'agitazione.
Il quinto giorno ancora nulla apparve, pure l'Africa doveva essere vicinissima, poiché era stato scorto perfino un uccello costiero, volare verso il nord-est.
Il sesto giorno, dopo una notte oscurissima, all'alba si udì Vasco a gridare:
– Terra!... Terra!... Dio sia ringraziato!...