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i drammi della schiavitù | 167 |
Si udivano alcuni ad imprecare contro Kardec, che rendevano responsabile delle loro torture, altri a manifestare propositi da far fremere, parlando di bottoni neri, di estrazioni a sorte, di scorpacciate di carne umana. I più deboli, accasciati sul ponte della zattera, rantolavano e parevano in preda ad accessi di delirio. Scambiavano sovente un pezzo di tavola per un pane od una gomena per una salsiccia od un prosciutto e li addentavano rabbiosamente, imprecando.
Kardec, che cominciava a diventare irrequieto, temendo da parte di quegli affamati qualche terribile eccesso, li teneva tutti d’occhio. Seduto a breve distanza dalla tenda di Seghira, colle pistole e il coltello alla cintura, circondato dai suoi cinque compatrioti, che parevano non avessero ancora sofferto le torture della fame, vegliava attentamente, deciso di ammazzare il primo che avesse osato avvicinarsi.
Anche il dottore, Vasco e Niombo si tenevano in guardia, pronti a correre in aiuto del bretone non per difendere lui, ma la giovane meticcia.
Intanto la zattera filava con discreta velocità verso l’est, spinta dalla fresca brezza, che si manteneva stabile, quantunque il sole versasse su quell’Oceano raggi ardenti. Se quella velocità durava alcuni giorni ancora, forse sarebbero stati tutti salvi, poichè l’Africa non doveva essere molto lontana.
Vasco, che aveva sempre mantenuta quella direzione e che teneva conto delle miglia approssimativamente percorse, calcolava di stare sole centocinquanta o duecento leghe, cioè sei o sette giorni di navigazione. Ma avrebbero durato fino allora, senza un biscotto od un pezzo di carne?
Ecco quello che si chiedevano con ispavento il portoghese ed il dottore, i quali si sentivano già sfiniti, quantunque avessero divorato un biscotto, regalato a loro da Kardec all’insaputa di tutti.
A mezzodì fra l’equipaggio, che si era ritirato sotto la grande tenda per ripararsi dagli ardenti raggi di sole, si manifestò una viva agitazione. Si udiva parlare con animazione, discutere, altercare, minacciare.
Kardec, che già sospettava qualche cosa, si era alzato, tenendo le mani sui calci delle pistole, mentre Vasco aveva montato due fucili porgendone uno al dottore.
– Cosa vogliono fare? – chiese il bretone, girando sguardi inquieti sulla tenda dell’equipaggio.
– Tramano qualche sinistro progetto – disse Vasco. – Ho udito parlare di Seghira e di Niombo.