Pagina:Salgari - I drammi della schiavitù.djvu/162

160 emilio salgari


biancheggiava una scìa gorgogliante, che di quando in quando si tingeva di rapidi bagliori.

Seghira con la fronte appoggiata sulle mani, i capelli sciolti sulle spalle, i nudi piedi quasi immersi nell’acqua, pareva che sonnecchiasse, ma di quando in quando alzava le palpebre ed i suoi occhi neri e vellutati, si fissavano sui pescicani che giocherellavano dinanzi alla zattera immergendosi con cupi fragori.

Era più di mezz’ora che si trovava colà, aspirando voluttuosamente la fresca brezza della notte e lasciandosi spruzzare dalle onde che gorgogliavano ai suoi piedi, quando udì dietro di sè un passo leggero che s’avvicinava cautamente e poco dopo si sentì toccare una spalla.

Si volse lentamente, credendo che fosse il dottore o Niombo, e ai pallidi raggi della luna, scorse chino su di lei il bretone. Trasalì, rabbrividendo, ma poi un sorriso strano apparve sulle sue labbra.

Kardec, più livido del solito, contemplò per alcuni istanti ed in silenzio, il viso bellissimo della giovane schiava, le cui carni non portavano ancora le tracce di alcuna sofferenza, poi, come se facesse uno sforzo su se stesso, le disse con voce quasi tremante:

– Che cosa fai qui, Seghira?

– Nulla, – rispose ella. – Guardavo l’Oceano che è così bello.

– A cosa pensavi?

– Alla mia Africa, ai miei grandi boschi profumati, al mio lontano paese.

Kardec rimase alcuni minuti silenzioso, mentre la giovane schiava lo fissava co’ suoi grandi occhi come se volesse affascinarlo, poi riprese, sedendolesi accanto:

– Lo rivedresti volentieri il tuo paese?

– Oh sì! – sospirò Seghira.

– Cosa faresti per l’uomo che ti riconducesse nei tuoi grandi boschi?

– Gli darei la mia vita.

– Ah!...

– Cosa avete, signor Kardec?

– Pensavo che quell’uomo sarebbe immensamente felice.

– Ma l’uomo che avrebbe potuto ricondurmi nella mia ardente Africa è morto – disse la schiava con voce cupa.

Kardec rabbrividì e si morse le labbra, mentre un lampo di rabbia feroce gli balenava negli sguardi.