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i drammi della schiavitù | 157 |
sporchi o bruno-cenere, od i loro dorsi coperti di spessi tubercoli o le loro formidabili code terminanti in due pinne disuguali.
Qualcuno era tanto ardito, che si avvicinava a tiro di rampone e saettava sugli sventurati naufraghi sguardi di ardente bramosia, coi suoi piccoli occhi quasi rotondi, dall’iride verde oscura e la pupilla azzurrognola.
Nessuno dei marinai però, pensava a cacciarli; non ignorando quanto fosse difficile la loro cattura specialmente ora che non possedevano un pezzo di carne o di lardo per adescarli. Eppure quale pasto se si fossero impadroniti di uno di quei mostri, che non dovevano pesare meno di cinquecento chilogrammi ciascuno!
I disgraziati superstiti della Guadiana, in preda ad un profondo scoraggiamento, ad un’angoscia indescrivibile, pareva che non si occupassero più di nulla. Dispersi pel ponte o accoccolati sotto la tenda, con la testa stretta fra le mani, lo sguardo fisso sull’Oceano sconfinato, sembravano già sfiniti dalla fame. A mezzodì Kardec li chiamò a raccolta per la razione d’acqua, ma nessuno si mosse. Solamente alcuni si udirono ad esclamare:
– Quale necessità vi è di mantenere le razioni? Chi ha sete, beva!...
Kardec credette di non rispondere a quelle parole, anzi sfondò un barile e si limitò a dire:
– Accomodatevi adunque!... Quando la provvista sarà terminata, berrete l’acqua dell’oceano!...
– O del sangue! – esclamò un marinaio, fissando sul bretone uno sguardo minaccioso.
– Che uomini! – disse Seghira al dottore. – Sono feroci come i cacciatori di schiavi.
– E forse di più, – rispose Esteban. – Quando la fame e la sete li avrà resi furiosi, assisteremo a delle orribili scene.
– La sete!... Ma non si può proprio bere tutta questa acqua che ci circonda?
– No, Seghira.
– Ma a me sembra che un sorso, per quanto questa acqua sia salata, dovrebbe se non spegnere del tutto la sete almeno diminuirla.
– Nessun marinaio, fosse pure morente di sete, l’assaggerebbe, – disse Vasco, che stava seduto presso di loro.
– Tanto sale adunque contiene?
– Molto, Seghira, fin troppo.
– Delle migliaia di tonnellate, – disse Vasco.
– Dei milioni, – corresse il dottore. – Si calcola, mio caro