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154 | Emilio Salgari |
assassinato? Nessuno lo seppe e pochi si occuparono a chiarire quella misteriosa scomparsa.
C’era qualche cosa di più grave che preoccupava gli animi di tutti: la fame!...
Durante la notte gli ultimi biscotti e le ultime scatole di conserve erano misteriosamente scomparsi e sulla zattera non rimaneva più una briciola di pane, per sfamare quei ventiquattro uomini!...
XX.
Una terribile rivelazione.
La fame, la temuta fame era adunque piombata sulla zattera. L’acqua abbondava, poichè i barili erano quasi tutti pieni ancora, ma più nulla rimaneva da mettere sotto i denti; più nulla possedevano per calmare gli imperiosi stiracchiamenti degli stomachi già sfiniti dai lunghi digiuni.
Nell’apprendere la terribile notizia dell’infame furto, un impeto di furore invase gli animi di tutti, ed una sola voce scoppiò a bordo della zattera, che l’Oceano teneva immobile sulla sua immensa e deserta superficie.
– Appicchiamo i ladri!...
Kardec, che sembrava il più furioso di tutti, chiamò a raccolta gli uomini e da Vasco li fece frugare, giurando che avrebbe appiccato colui che portasse indosso un biscotto od una scatola di conserva, ma senza ottenere alcun risultato. Fece perfino frugare le tende dell’equipaggio e di Seghira e schiodare gran parte del ponte, ma nulla si rinvenne. Erano stati divorati sul posto dai ladri? Bisognava ammetterlo, non avendo quelle accurate ricerche, dato alcun frutto.
A quel primo accesso di rabbia impotente, tenne dietro un cupo scoraggiamento. L’equipaggio si credette ormai condannato a perire di fame e si sentì spegnere l’ultima scintilla d’energia che ancora gli rimaneva.
– È inutile lottare, – disse Vasco a Kardec che pareva scoraggiato al pari degli altri. – Era scritto che così dovessero finire gli ultimi superstiti della Guadiana.