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i drammi della schiavitù 13


La rapida e leggera imbarcazione girò il capo ed entrò nella baia, seguendo la medesima via tenuta poco prima dalla nave, la quale era ormai scomparsa entro una grande fenditura della costa. Mentre Vasco aveva ripresa la barra del timone, il mastro si era messo a prua per meglio evitare i numerosi banchi subacquei che si estendevano in tutte le direzioni, formando una specie di immenso labirinto, ma quasi invisibile.

Erano già giunti a mezza baia, quando i marinai si arrestarono bruscamente dall’arrancare, gettando una sorda imprecazione.

— Cosa succede? — chiese il mastro, volgendosi. — Avete qual...

La frase gli si gelò sulle labbra, mentre impallidiva come un cencio lavato.

— Un segnale!... — esclamò con voce rotta.

Laggiù verso l’ovest, dove l’orizzonte si confondeva con l’oceano, un razzo azzurro s’innalzava in aria descrivendo degli strani serpeggiamenti, come se un forte vento lo investisse. Scoppiò spandendo all’intorno una pioggia d’oro, con una detonazione che giunse fino agli orecchi dei marinai della baleniera.

— Un segnale! — ripetè mastro Hurtado, coi denti stretti e facendo un gesto di furore. — Ah! Lo dicevo io, che qui c’è odor di polvere...

— E di corda — aggiunse Vasco.

Carramba, no. La corda è ancora lontana, Vasco, ve lo dico io — disse il mastro. — Quei cani non ci tengono ancora nelle loro mani, e la Guadiana è tal nave da difendersi con un coraggio da leonessa ferita.

— Uhm! — fe’ un marinaio, levandosi di bocca il pezzo di tabacco che masticava e mettendoselo delicatamente nella fodera del berretto. — Temo di non poter terminare la mia cicca.

— Cosa mormori tu, squalo d’acqua dolce? — chiese il mastro.

— Vi dico che non ci vedo chiaro in questa faccenda, mastro Hurtado, e quella nave che lancia dei razzi non deve essere sola.

— Cosa vuoi dire? — chiese il gigante, con ansietà.

— Voglio dire che quella nave corrisponde con qualche altra e che ci prepara un agguato fra due o tre fuochi. Là..., guardate, mastro..., ve lo dicevo io?...

— Sacripanti! — esclamò il mastro, con furore.

Verso il sud, ma ad una grandissima distanza, una sottile linea di fuoco si era innalzata, descrivendo una grande curva e prima di dileguarsi aveva mandato uno sprazzo di luce tale, da po-