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134 emilio salgari


prua e giungeva fino alla tenda stesa a poppa, risvegliando bruscamente l’equipaggio.

L’Oceano si manteneva sempre deserto. I pochi uomini di guardia avevano un bel guardare aguzzando gli occhi, ma nessun punto, nè bianco, nè oscuro che indicasse la presenza di una nave o di una vela lontana, appariva in nessuna direzione. Solamente alcuni tintoreas, voraci squali, lunghi da sette ad otto metri e che mostravano delle bocche enormi irte di molteplici file di denti, si scorgevano a breve distanza, pronti ad accogliere nelle loro gole le prede.

A mezzodì Kardec, che si era svegliato, fece chiamare a raccolta l’equipaggio e per la prima volta fece la dispensa di viveri, consistenti in pochi biscotti, in un pezzo di porco salato e in poco meno di mezzo litro d’acqua, razione scarsa per quegli stomachi robusti e sempre affamati, ma necessaria se si voleva prolungare l’esistenza di tutti.

Kardec avrebbe voluto raddoppiare la razione di acqua a Seghira, ma non l’osò, sapendo che avrebbe sollevato un uragano assai pericoloso, fra quelle ruvide genti.

Il dottore, per non accrescere la sete, aveva consigliato di lasciare da parte il porco salato e di gettare in mare il tafià, liquore estremamente pericoloso con quel caldo, ma le due proposte, specie l’ultima, erano state respinte.

– I pesci non hanno bisogno del nostro tafià, – avevano risposto alcuni. – È meglio che ce lo beviamo noi, dovremo crepare di sete più tardi.

Durante la giornata, nulla accadde a bordo della zattera. La maggior parte dei marinai sonnecchiò al riparo della tenda, altri s’occuparono a rinforzare le murate che le onde di quando in quando spostavano e Seghira non abbandonò il suo posto dinanzi a cui vegliava Niombo, insensibile come una salamandra, ai morsi del sole equatoriale.

Kardec, che pareva fosse smanioso di vederla, si avvicinò parecchie volte alla tenda, ma non osò scavalcare il negro che chiudeva, col suo gigantesco corpo, l’entrata. Cercò pure parecchie volte di avvicinare il dottore, come se volesse attaccare con lui il discorso, ma accorgendosi che questi fingeva di non vederlo, dovette rinunciare alla sua idea; continuò però a ronzargli attorno, sperando di venire interrogato.

Alla sera, poco prima del tramonto, vi fu un’altra dispensa di viveri, consistenti in poche scatole di conserva alimentari divise scrupolosamente fra tutti, in pochi biscotti ed una sorsata d’acqua