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124 emilio salgari


mente pallido e nei suoi sguardi ho sorpreso un lampo di terrore.

– Di chi intendete parlare, dottore? – chiese Seghira, afferrandolo per le braccia.

– Di Kardec – mormorò Esteban.

– Lui!... Anche voi dunque credete che sia stato lui?

– Sì, ma tu, su cosa basi i tuoi sospetti, Seghira?

– Ascoltatemi, dottore – diss’ella con viva agitazione. – Vi rammentate che appena cessato il combattimento coll’incrociatore, Kardec discese nella cabina a visitare il padrone?

– Sì, me lo ricordo.

– Vi rammentate di averci lasciati soli, mentre il capitano era addormentato?

– Sì Seghira. Ero risalito in coperta assieme a Hurtado, per visitare i feriti.

– Ebbene, quando io alzai lo sguardo su quell’uomo, vidi che mi fissava con due occhi di fuoco.

– Ah! – esclamò Esteban, trasalendo. – Sarebbe possibile che ti...

– Aspettate, dottore – continuò Seghira con maggior animazione. – Egli, dopo alcuni istanti si avvicinò ed a bruciapelo mi chiese se volevo diventare sua, promettendomi di farmi libera e ricca. Rifiutai con indignazione ed egli mi rispose con uno di quegli sguardi che mai si dimenticano. Da quel momento quell’uomo deve aver meditata la morte del capitano, sapendo che ero ormai amata.

– Ora comprendo! – esclamò il dottore, battendosi la fronte. – Dimmi, Seghira, ti ha più parlato dopo?

– No, poichè non discese più nella cabina, ma tutte le volte che io salivo sul ponte io incontravo quello sguardo di fuoco, fisso su di me.

– Sì – disse il dottore come parlando a se stesso – ora comprendo tutto. Kardec aveva cercato di assassinare Alvaez per impadronirsi della nave ed andare a pirateggiare nell’Oceano Indo-Malese, poi lo ha assassinato per rubargli la donna. Quell’uomo è capace di tutto!

– Dunque voi credete che sia stato lui? – chiese Seghira, con accento d’odio.

– Sì, Seghira, è stato lui.

– Lo ucciderò!...

– Guardati dal farlo, Seghira.

– Sì, ripeto che vendicherò il padrone.

– Per farti poi uccidere dall’equipaggio?