Pagina:Salgari - I drammi della schiavitù.djvu/119


i drammi della schiavitù 117


– No, Niombo, non noi, ma un miserabile che si è introdotto furtivamente nella cabina.

– Chi?...

– È a te che lo domando, che eri qui con Seghira. Dov’è quella donna?

– L’ho portata nella zattera; me lo aveva comandato il padrone.

– Fuggiamo! – gridò Vasco. – La nave affonda!...

– Per di qui – disse Niombo, additando il sabordo. – La zattera è sotto la poppa!

La Guadiana, già piena d’acqua, affondava rapidamente sotto i loro piedi. Le onde irrompendo attraverso ai sabordi delle batterie, la trascinavano a picco.

Il dottore, Vasco e Niombo si precipitarono in mare, mentre dall’alto del cassero capitombolavano confusamente marinai e negri, emettendo urla di terrore.

La brusca invasione delle acque aveva posto fine alla terribile pugna. Ognuno cercava uno scampo, prima che gli si aprisse sotto il gorgo fatale.

Dieci o dodici marinai avevano già raggiunta la zattera ed avevano tagliati gli ormeggi. Fra di loro vi era il bretone, che durante la pugna nessuno aveva veduto.

Mentre alcuni aiutavano a salire i compagni che giungevano a nuoto, gli altri, dato piglio alle armi che si trovavano sulla zattera, respingevano a colpi di rampone, di fucile, di scure, di sciabola e di manovelle, i negri che cercavano di abbordarli.

– Fuoco su quei cani! – si udiva a tuonare il secondo. – Giù, picchiate, per mille demoni!... Sterminate queste pelli nere, affogatele!...

Il dottore, Vasco e Niombo nuotando disperatamente e respingendo coloro che cercavano di aggrapparsi ai loro panni, raggiunsero la zattera nel momento in cui alcuni marinai stavano spiegando la gran vela, per allontanarsi dall’affondante legno.

Seghira, che si era rannicchiata in un angolo, vedendoli giungere ed issarsi sulla piattaforma, si slanciò verso di loro gridando:

– Dov’è il capitano?...

– È morto – rispose Esteban.

– Morto? – esclamò ella.

Fece due passi indietro barcollando, cogli occhi sbarrati, i lineamenti sconvolti, le mani raggrinzate sul petto, poi stramazzò pesantemente sulle tavole come fosse stata fulminata.

Il dottore fece atto di slanciarsi verso di lei per soccorrerla,