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mentre gli artiglieri correvano nelle batterie per frenare i cannoni, che minacciavano di aprire i fianchi delle corsie coi loro poderosi urti.

Bastò un solo sguardo a Hurtado ed al bretone, per misurare la gravità della situazione. La falla si era riaperta non solo, ma si era ingrandita quasi del doppio e l’acqua entrava con furia estrema, rovesciandosi col fragore del tuono nella stiva dove la si vedeva a correre da babordo a tribordo, seguendo le scosse disordinate della nave. Già dei barili e dei pennoni di ricambio si vedevano a galleggiare e il paramezzale era stato coperto.

– Signor Kardec – disse Hurtado, con voce rotta per l’emozione. – Cosa contate di fare?

– È a voi che lo domando – rispose il bretone con un brutto sorriso e con accento secco.

– Siete il secondo di bordo, signore.

Kardec alzò le spalle, poi volgendosi verso i carpentieri chiese:

– Credete impossibile una nuova riparazione?

– Nulla si può fare signore – risposero.

– Si preparino le pompe.

– Non basteranno a vincere l’acqua che entra – disse il mastro.

– Bisogna resistere fino al cessare dell’uragano o nessuno si salverà. Intanto si costruirà una zattera.

– Ed i negri?

– Che s’impicchino – rispose brutalmente il bretone. – Dove volete che io metta seicento uomini? S’incarichi l’oceano di affogarli.

– Pure le donne, i ragazzi...

– Non seccatemi, mastro. Ho da parlare al capitano.

Risalirono in coperta, sulla quale regnava una confusione indescrivibile. L’equipaggio correva disordinatamente qua e là, sordo ai comandi di Vasco e dei quartiermastri, in preda al più vivo terrore, senza più occuparsi della nave, che andava attraverso alle onde, minacciando di rovesciarsi. Alcuni si erano già muniti dei salvagente, temendo che la Guadiana affondasse da un momento all’altro; altri avevano calato in mare la grande baleniera, ma le onde l’avevano sfracellata; gli artiglieri avevano abbandonato i cannoni, che continuavano a correre nelle batterie con cupi rimbombi, percuotendo le pareti del frapponte ed il fasciame, che cedevano sotto quegli urti terribili.

– Alle pompe! – tuonò Hurtado, slanciandosi in mezzo ai