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i drammi della schiavitù 101


all’enorme spaccatura col fragore del tuono e lo trascinavano negli immensi baratri dell’oceano.

Al chiarore dei lampi, che rompevano quasi senza tregua le tenebre, si vedeva correre sul ponte del disgraziato legno una folla di persone che pareva impazzita dal terrore. Urla terribili si alzavano di tratto in tratto fra quell’ammasso di gente, comandi, imprecazioni, invocazioni disperate, pianti, chiamate: erano voci di uomini, di donne e di fanciulli. Senza dubbio il transatlantico era carico di emigranti.

Attorno alle imbarcazioni del legno ferveva una lotta terribile. Si vedevano i marinai respingere quella folla terrorizzata, che impediva qualsiasi manovra; si vedevano uomini sospingere a pugni le donne che si rovesciavano addosso alle murate e di quando in quando si udivano perfino degli spari d’armi da fuoco! Forse erano il capitano e gli ufficiali, che sparavano sui loro uomini, i quali ormai cercavano di salvarsi senza occuparsi delle donne e dei fanciulli.

I negrieri facevano sforzi disperati per accostarsi, ma l’uragano, che cresceva ad ogni istante e che avventava proprio in viso a loro montagne d’acqua respingendo la Guadiana, ritardava il soccorso.

Tuttavia la loro nave era giunta a due sole gomene, quando una raffica furiosa fece scoppiare la vela di gabbia e quella di parrocchetto.

– Sono perduti! – esclamò Hurtado, strappandosi i capelli. – Giungeremo troppo tardi!...

Infatti la Guadiana impotente a far fronte alla tempesta, veniva ancora respinta verso il sud. Kardec fece sciogliere rapidamente le vele di pappafico, ma ormai era troppo tardi.

Il transatlantico trascinato dal peso dell’acqua, che ormai aveva invasa tutta la stiva, affondava a vista d’occhio fra le spumanti onde, le quali parevano fossero ansiose d’inghiottire la preda colossale.

L’acqua saliva, saliva: ben presto giunse alle murate e si rovesciò furiosamente sulla tolda, spazzando via uomini, donne e fanciulli. Due scialuppe cariche di persone presero il largo, ma furono travolte dalle onde e sparvero fra i muggenti flutti assieme a tutti coloro che le montavano; un’altra fu sfracellata contro i fianchi della nave.

Le urla dei naufraghi i quali ormai si vedevano condannati a morire, raggiunsero in quel supremo istante una tale intensità, da far raddrizzare i capelli ai marinai meno sensibili della Guadiana.