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78 | e. salgari |
Bonga aveva fatto un balzo gigantesco e come un leone ferito si era scagliato addosso al secondo, ma Banes, afferrandolo rapidamente per le braccia, lo aveva arrestato, sussurrandogli all’orecchio, con voce soffocata dalla rabbia:
— Calmati: è troppo tardi. A suo tempo lo vendicheremo.
Bonga si arrestò, però i suoi occhi, luccicanti come due carboni ardenti saettavano il pirata. Banes incrociò le braccia e affettando la massima calma salì sul cassero, dicendo:
— Ed ora, signor Parry?
E si piantò a due passi dal secondo, il quale non tenendosi punto sicuro aveva impugnato una pistola e l’avea armata.
— Cosa avete intenzione di fare, signore? — riprese il gigante.
— Banes vuoi diventare pirata? — domandò il secondo, con voce melliflua.
— E perchè no? — disse il colosso, forzandosi a sembrare calmo.
— Accetti?
— E perchè non volete fare il negriero?
— Perchè il pirata è un mestiere più avventuroso e più lucroso.
— Ah! Io ignoravo che fare il ladro fosse bel mestiere, — disse Banes, con voce ironica.
— Bando alle parole e veniamo alle corte. Se accettate ci sarete assai utile, se rifiutate un colpo di pistola vi manderà a raggiungere il vostro capitano, — disse il secondo, togliendolo freddamente di mira.
Il brasiliano non rispose: guardava il secondo con due occhi che mettevano paura.
— Dunque decidete o faccio fuoco! — gridò Parry.
Un sorriso comparve sulle labbra del brasiliano, poi con voce lenta, disse:
— Accetto la vostra offerta.
— Bravo, camerata! — esclamarono i marinai.
Banes lanciò una rapida occhiata a Bonga, il quale vi rispose con un moto impercettibile del capo, poi andò a confondersi fra l’equipaggio.
Allora il secondo, riponendo la pistola nella cintola, con voce alterata gridò:
— A noi due ora, canaglia di negro! Avvicinati.
Bonga, che fino allora era rimasto immobile, udendo quelle parole, si scosse e venne a mettersi a quattro passi dal secondo.
Questi lo guardò per alcuni istanti in silenzio.
La sua faccia lasciava intravedere un odio violento, appena frenato.