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gli scorridori del mare | 67 |
— Aspettiamo, avrò sempre il tempo di sbarazzarmi di quel pirata, — mormorò, riprendendo la passeggiata.
Alcuni giorni trascorsero così.
Una mattina però il capitano, esasperato per la muta ironia che regnava costantemente sulle labbra del suo rivale e temendo che costui gli giuocasse qualche tradimento, lo affrontò nel momento in cui stava per tornarsene nella cabina, e piantandoglisi di faccia, gli disse con voce irata:
— Signore, è tempo di finirla! Pare che voi abbiate dimenticato che a bordo di questo legno vi è un capitano e che voi siete stato imbarcato in qualità di secondo. Se continuate così, vi farò chiudere nella vostra cabina e guardare a vista.
Il signor Parry lo guardò per alcuni istanti senza rispondere, poi con voce beffarda disse:
— È dunque in prigione, capitano Solilach, che volete mettermi?
— Precisamente, — esclamò il capitano, esasperato per quella fredda ironia.
— E posso chiedervi di qual delitto mi si accusa, e con qual diritto voi vi permettete di farmi guardar a vista nella mia cabina?
— Col diritto di capitano, prima di tutto, — gridò Solilach portando una mano sul calcio della sua pistola.
— Signore io oggi sono qui come un passeggiero, ricordatevelo.
— Passeggiero o ufficiale, v’invito a finirla o darò ordine di trascinarvi nel quadro. La vostra condotta mi è ormai sospetta.
— Fatemi pure imprigionare, se lo volete, badate però ai casi vostri. Voi camminate sopra una mina, — disse il secondo incrociando le braccia e guardando quasi con sfida.
— Cosa intendete dire? Cos’è questa, una minaccia? — chiese Solilach e afferrandolo per un braccio lo scosse ruvidamente.
— Fatemi assassinare se lo volete, ma non vi risponderò più.
Il capitano, furibondo, trasse la pistola e lo prese di mira.
— Parlate o vi uccido.
— Non ho nulla da dire, signore.
— Badate!... Vi faccio grazia della vita, ma giuro che vi ucciderò alla prima vostra mossa sospetta.
Ciò detto rimise la pistola alla cintura, e volse le spalle a Parry, ritirandosi nel quadro.
Un triste sorriso era apparso sulle labbra del secondo.
— Mi ha risparmiato, — mormorò. — Tanto peggio per lui. A questa sera... poichè bisogna finirla.
Il terzo ufficiale aveva sorpreso quel sorriso ed aveva provato una profonda impressione. Attese che il secondo si allontanasse, poi andò a raggiungere il capitano nella sua cabina, trattenendosi colà