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64 | e. salgari |
— Oh! Anche tu che eri re, hai delle superstizioni? Puoi ingannarti.
— No, Bonga non s’inganna. Or sono dieci anni, un gangas mi predisse che sarei caduto in schiavitù, e che non avrei più riveduto la mia tribù.
— Io non credo ai tuoi stregoni.
— Quel gangas era uno dei più celebri della Coanza.
— Follie, Bonga. Io ti dico che tu ritornerai ancora re.
Ciò detto, scese nel frapponte zufolando fra i denti un fandango spagnolo.
Il frapponte era ingombro di marinai occupati a spennacchiarsi l’un l’altro. I dadi rotolavano senza posa strappando grida di gioia ai vincitori ed imprecazioni a coloro che perdevano.
Il secondo e l’ufficiale, l’un di faccia all’altro, seduti intorno a una botte, parevano impegnati in una partita accanita. Sei o sette marinai, che avevano perduto già quasi tutto il denaro durante la notte, circondavano i due giuocatori.
Fino alla sera i dadi e le monete d’oro rotolarono sui tavoli da giuoco improvvisati con casse e barili, ma subito dopo il tramonto il capitano fece cessare i giuochi, e senza preamboli ordinò di spiegare le vele.
In un batter d’occhio dadi e monete sparvero come per incanto, e un minuto dopo s’intesero le lente modulazioni del fischietto del nostromo, il quale comandava la manovra.
I marinai arrampicandosi sugli alberi, aggrappandosi ai pennoni e ai capi, spiegavano lestamente le vele rinchiuse nelle loro coperte di tela cerata.
Mentre una parte dell’equipaggio lavorava sugli alberi, l’altra issava le scialuppe sulle gru.
Poco dopo la Garonna, favorita da una fresca brezza, prendeva il largo, correndo bordate verso il canale di Sopravvento.
Sei giorni dopo la rapida nave, attraversato il canale, puntato il banco di Silver, si slanciava in pieno oceano, navigando in direzione della costa africana.
Il secondo che fino allora non aveva mai parlato, visto che la Garonna prendeva la via dell’Africa fece un gesto di rabbia, e decise di farsi innanzi, per chiedere al capitano se intendeva di fare il pirata od il negriero.
Si avvicinò a lui, il quale se ne stava appoggiato all’argano fumando tranquillamente, e toccandolo, gli disse:
— Capitano!
Solilach, sentendosi chiamare, si volse, e visto il secondo indovinò subito ciò che voleva chiedergli.
— Cosa volete? signor Parry, — chiese.