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abbordava la nave, ed un uomo di età piuttosto avanzata saliva a bordo.

Il capitano e il piantatore brasiliano si salutarono cortesemente, e cominciarono senza preamboli il contratto. Dopo vivi contrasti riguardo al prezzo dei negri, l’affare fu concluso con reciproca soddisfazione.

Il brasiliano sborsò centosessantamila dollari in oro, ed il capitano consegnò gli schiavi, facendoli deporre sulla spiaggia.

Appena giunto il mattino, il capitano fece radunare l’intero equipaggio sul ponte, poi con dieci uomini discese nella sua cabina, e fece trasportare in coperta un certo numero di sacchetti più o meno eguali, i quali mandavano un certo suono che faceva un grande effetto agli orecchi dei marinai.

— Oro! — esclamarono in coro i marinai fissando i loro occhi ripieni di ardente cupidigia su quei sacchetti.

Il capitano Solilach salito sul ponte, fece schierare l’equipaggio, poi con voce forte, disse:

— Facciamo le ripartizioni.

Un mormorìo confuso scorse fra l’equipaggio, e tutti gli sguardi si fissarono, per la seconda volta, su quei sacchetti accumulati ai piedi del capitano.

— Capitano Solilach, trecentomila dollari, — disse il comandante girando all’intorno uno sguardo per veder quale effetto producevano quelle parole.

Nè ufficiali nè marinai batterono ciglio. Tutti aderivano alla parola del capo.

— Luogotenente, trentamila, — continuò Solilach.

Un lampo di gioia selvaggia brillò negli occhi del secondo. Si precipitò verso quel sacchetto, lo afferrò robustamente e se lo portò nella cabina.

Tutti i marinai seguirono collo sguardo ardente quel sacco rotondo ripieno di quel metallo che corrompe le più austere virtù, che compra le coscienze, che rende mute le leggi, che paga il sangue.

Per alcuni istanti i marinai dimenticarono il capitano, ma alla sua voce si rivolsero, fissando nuovamente i loro occhi su quei sacchetti giacenti a terra.

— Terzo ufficiale quindicimila dollari, — gridò il capitano.

Il giovane ufficiale fece un balzo e prese il sacchetto che Solilach, sorridendo, gli accennava.

Il capitano poi continuò a chiamare a uno a uno tutti i marinai, consegnando a ciascuno di essi una borsa contenente trecento dollari oro, poi diede un calcio alla seggiola sulla quale era stato seduto dicendo:

— Ancora un viaggio come questo e poi basta!