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— Non importa; e poi il Cape-Town ha due cannoni di meno e se l’Orient ne ha sedici, e novanta marinai più di noi, non lo temo punto, — rispose il capitano che confidava nei suoi due cannoni da trentasei.

— Se verranno, noi saremo pronti a riceverli, — disse un vecchio artigliere, accarezzando un cannone.

— Sì, Vasquez, li riceveremo bene, — disse Solilach tornando sul ponte di comando.

— Su le àncore, — gridò il secondo mettendosi alla ribolla del timone.

I marinai si slanciarono all’argano, le due àncore vennero issate, e il bark riprese la navigazione, seguendo il filo dell’acqua. A poca distanza dal mare, il capitano fece spiegare le vele, e la Garonna, attraversata la barra, si slanciò arditamente in pieno mare.

Tutti gli sguardi si fissarono sull’orizzonte, ma anche questa volta nessuna vela era in vista. Pareva che la fortuna si ostinasse a proteggere quei trafficanti di carne umana!


Capitolo VI.

L’INCROCIATORE


Il vento soffiava dall’est abbastanza regolare e la Garonna con tutte le vele spiegate, filando a sei nodi all’ora, navigava verso la costa americana.

L’equipaggio, lieto di essere sfuggito agli incrociatori si abbandonava a una gioia prematura e non pensava che alla ricca paga che dovevano ricevere dopo la vendita del carico di carne umana.

Gli schiavi, aggruppati nella stiva, si mantenevano tranquilli, intimoriti da due marinai armati di fucili, che passeggiavano lungo le corsie, pronti a sedare qualsiasi tentativo di ribellione.

Anche Bonga, che era stato incatenato all’estremità del frapponte, rimaneva silenzioso e calmo; i suoi occhi però lanciavano sulle sentinelle sguardi terribili, pregni di odio.

Mentre gli uomini erano incatenati, le donne invece erano state sdraiate sul duro tavolato, esse facevano giuocare i loro figli, che stringevano di frequente al seno, prevedendo che compiuta la traversata, la tratta si sarebbe incaricata di separarle violentemente dalla loro prole.

Dopo alcune ore di navigazione, il capitano e il secondo scesero nella stiva, per visitare la loro mercanzia vivente. Il secondo, anima vile e feroce, era armato di un lungo scudiscio, e guidava il capitano in mezzo ai negri.

— Che ve ne pare capitano del nostro carico? — domandò