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gli scorridori del mare 15

crescevano in gran numero assieme agli alberi del cotone, i cui steli legnosi producono un filo lungo quanto quello di Pernambuco.

Verso sera, i marinai, affranti per la lunga marcia, si accamparono sotto un enorme baobab, dai fiori bianchi e dal fogliame scuro. Sotto i suoi rami, un intero reggimento di cavalleria vi si sarebbe accampato senza difficoltà. I marinai accesero i fuochi e si misero a cenare con carne salata e biscotti.

Il secondo, dopo cena, fece chiamare uno dei guerrieri di Pembo, e gli domandò:

— Quanto abbiamo da camminare per giungere al villaggio di Bonga?

— Dobbiamo attraversare tutta la foresta, una grande prateria, e guadare un fiume. Forse fra due giorni vi saremo.

Durante la notte, i fuochi furono continuamente alimentati, precauzione indispensabile in Africa, per allontanare le numerose belve che abitano le foreste. Con tutto ciò, i leoni fecero udire più volte i loro ruggiti e le iene i loro scoppi di risa.

Sei marinai vegliarono costantemente per la sicurezza comune, e parecchie volte dovettero scaricare i loro fucili su vicini troppo imprudenti.

Alle quattro del mattino, sebbene la pioggia cominciasse a cadere, il secondo fece levare il campo, ed i cinquanta marinai con venti guerrieri alla testa si misero in marcia, attraverso una boscaglia così folta e così intralciata da liane da paragonarla all’attrezzatura di una gigantesca nave. I marinai dovevano lavorare di accetta per aprirsi un passaggio fra quei sarmenti spinosi. Talune volte però trovavano dei sentieri aperti dagli uomini o dagli animali, probabilmente dai giganteschi elefanti.

Il secondo faceva allora raddoppiare il passo, premuroso di giungere al villaggio desiderato, prima che il re negro lo abbandonasse.

— Sperate voi di giungere in tempo, — gli domandò l’ufficiale, avvicinandosi al signor Parry.

— Sì, — rispose questi, — i negri me lo hanno assicurato.

— E se Bonga avesse già preso il largo?...

Il secondo stava per rispondere, quando vide i guerrieri di Pembo fargli un gesto, come per invitarlo al silenzio, quindi nascondersi in mezzo alle folte liane.

Tutti i marinai lo imitarono senza saperne il perchè. La foresta non era più così fitta come prima, e si poteva scorgere qualche cosa ad una ventina di passi, ma nè il secondo nè i suoi uomini nulla videro e nulla udirono.

— Che abbiano veduto dei negri? — mormorò l’ufficiale volgendosi verso il secondo.

— Cosa succede? — gli domandò il secondo.