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14 | e. salgari |
— Io almeno non guiderò i miei marinai.
— Affidate a me l’incarico. Pembo mi darà delle guide, e per mille diavoli, nessun negro della tribù di Cassegna sfuggirà al nostro attacco.
Solilach non rispose, e tornò alla riva per recarsi a bordo, mentre il secondo e Pembo andavano a ubriacarsi nel tembè reale. Il secondo, che era già allegro, spiegava al monarca i suoi piani onde assalire il villaggio senza che nessun abitante potesse sfuggire.
Quando tornò a bordo era notte avanzata, e si reggeva difficilmente sulle malferme gambe.
Il sole non era ancora alzato, che già il secondo era in piedi per i preparativi di partenza.
Cinquanta marinai, i più vigorosi e i più risoluti, furono scelti per formare la banda di cacciatori d’uomini.
I fucili, le accette, le munizioni ed i viveri furono preparati, poi due lance furono messe in acqua, ed i cinquanta marinai poco dopo sbarcarono in mezzo alla folla dei negri.
Il secondo, fiero del comando affidatogli dal capitano, si recò da Pembo perchè gli desse una ventina di negri pratici del paese. Il monarca si guardò bene dal ricusare tale servizio, anzi invitò il suo amico a vuotare un’ultima bottiglia in compagnia.
Una mezz’ora dopo i cacciatori d’uomini lasciavano il villaggio e s’internavano sotto le fitte vòlte di verzura di una folta boscaglia.
I venti guerrieri di Pembo, armati di lunghe zagaglie, dell’azza di guerra e dell’arco, con le frecce tinte nel sottil veleno dell’euforbia, marciavano innanzi, segnando la via ed aprendo il passaggio fra le radici e le liane. I marinai, riuniti a gruppi, li seguivano nel più profondo silenzio.
Dopo due ore di marcia faticosa fra quei giganteschi e svariati alberi, la foresta si diradò a poco a poco, e le successe una lussureggiante prateria, tutta ondulata e sparsa qua e là di zenzeri gialli ed azzurri, di labelie dalla tinta pallida e di orchidee rosse. Alcuni alberi giganteschi crescevano pure qua e là, specialmente lungo i corsi d’acqua. Fra quei vegetali si distinguevano dei fichi sicomori carichi di frutta ovali, grosse quanto le noci di cocco, del salici piangenti dalle foglie lunghissime e brillanti, e dei nopali, dai quali si estrae una gomma tanto ricercata nei mercati europei, ma che i negri di Pembo non apprezzavano affatto.
A volte delle antilopi attraversavano velocemente la vasta prateria e sparivano in mezzo alle folte erbe, senza che i marinai avessero il tempo di porre mano ai fucili.
Quasi tutta la giornata il drappello marciò nella prateria, ma verso le quattro una fitta foresta sbarrò il passo. Dopo alcuni minuti di riposo, vi s’inoltrava guidato dai guerrieri di Pembo.
Colà gli elais, alberi preziosi che danno un olio assai ricercato,