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gli scorridori del mare 133

— Lo tenteremo.

In quell’istante nuovi spari rimbombarono, seguìti da urla disperate e spaventevoli. Alcuni lumi si videro brillare, poi tutto tacque e tutto sparve fra le tenebre.

— Sono morti! Vendichiamoli! — gridarono i marinai, afferrando le loro armi.

— Sì vendichiamoli!... — tuonò il comandante. — Le lancie in mare!...

Già i marinai stavano per eseguire quel comando, quando dei fischi e delle grida si udirono verso la spiaggia, poi furono vedute parecchie ombre agitarsi sugli scogli.

— Remate! — gridò il capitano. — I selvaggi sono già qui!

In quel mentre urla formidabili s’inalzarono dalla spiaggia e in pochi istanti dei gran falò furono accesi sugli scogli.

Alla luce di quei fuochi, i marinai della Garonna scorsero oltre duecento dayaki armati, i quali cominciarono a scagliare una fitta grandine di sassi e di frecce sulla nave ancorata.

I marinai si precipitarono confusamente sui cannoni pronti a rispondere all’attacco.

— Guardate, — esclamò in quel mentre il secondo, all’orecchio di Parry.

Questi guardò e rabbrividì. Le vesti insanguinate dei suoi marinai erano portate sulla cima delle picche dei selvaggi.

Anche l’equipaggio aveva veduto quei miseri avanzi.

Un immenso grido di furore risuonò a bordo.

— Vendichiamoli!

— Fuoco di bordata! — tuonò il capitano.

Una scarica rimbombò. Fucili e cannoni tuonando nel medesimo tempo, facevano strage fra le file dei dayaki. Gl’indigeni cercarono di rispondere con sassi e con nuvoli di dardi, ma vedendo che le loro schiere si assottigliavano, si dispersero nascondendosi fra le scogliere. La Garonna tuonava però incessantemente, sgretolando le rocce ed abbattendo un gran numero di alberi. Se non poteva snidare gli assalitori, impediva almeno l’attacco a quei feroci predoni, poichè parevano decisi di prendersela anche colla nave.

Scaricati replicatamente i cannoni, vi furono alcuni istanti di tregua ed il secondo ne approfittò per raggiungere il capitano che trovavasi sul cassero.

— Capitano, è meglio ritirarsi prima che la nostra situazione diventi critica. Approfittiamo del vento che ci è favorevole pel momento.

— No, voglio vendicare i miei uomini, — disse Parry, esasperato.

— Fuggite capitano; approfittiamo del passo giacchè è ancora