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il peggior malanno che possa toccare ad una nave, e i pirati ben sapevano ciò.

Lo spavento cominciò a infiltrarsi negli animi di tutti, vedendo l’isola di Borneo cinta da irte scogliere, le quali parevan correre incontro alla nave. Anche il capitano Parry era diventato preoccupato non sapendo in qual modo surrogare il timone. La situazione poteva diventare spaventosa; il pericolo incalzava vivamente. Due uomini soli parevano contenti e soddisfatti: questi erano Banes e il negro Bonga. Speravano che l’ora della vendetta fosse vicina, però fu una speranza di breve durata. Il capitano Parry che fino allora non aveva pronunciato una sola parola, ad un tratto gridò con voce energica ed imperiosa:

— Ai vostri posti! Se il timone si è spezzato ne faremo un altro che governerà quanto il primo.

Ordinò che si portasse sul ponte un pennone di fortuna ed a una delle estremità vi fece inchiavardare due larghi pezzi di legno, in maniera da formare una specie di lungo remo.

Alla pala vi fece appendere qualche palla di cannone poi la fece spingere in mare, facendo legare l’estremità alla murata di poppa.

Un giuoco di boscelli attaccati alle due murate era sufficiente per far agire il remo sia verso babordo, che a tribordo, a seconda che si voleva dirigere la nave. Terminato così l’ingegnoso apparecchio, il capitano Parry ne fece la prova e con sua viva soddisfazione vide che la Garonna virava di bordo colla solita facilità.

A quella vista un applauso prolungato scoppiò fra l’equipaggio il quale non si aspettava di certo un così felice risultato che lo salvava da una certa catastrofe.


Capitolo XIX.

A BORNEO


Con quel timone improvvisato, la Garonna governava egregiamente e navigava bene. Il capitano, assai contento, si volse verso il secondo che gli stava accanto, dicendogli:

— Che vi pare, mio danese, dell’invenzione?

— È degna d’un lupo di mare, — rispose il secondo, sorridendo.

— Credete voi che l’antico capitano della Garonna avrebbe potuto fare tanto?

— Non lo credo, ma se il mare si fa grosso temo che il vostro timone diventi inutile giacchè si spezzerà facilmente.