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gli scorridori del mare 103

La Garonna, virato di bordo quasi sul posto, poco dopo riprendeva la corsa, mentre l’equipaggio, felice del successo insperato, gridava ad una voce:

— Viva il capitano!...


Capitolo XVI.

IN MARE!


Dopo due giorni di rapida navigazione la Garonna giungeva sana e salva alla baia dell’isolotto. I pennoni, le vele e le gomene offese dalle palle nemiche, erano stati cambiati e aggiustati ed i danni riportati dalle murate, prontamente riparati. I dieci uomini, uccisi dalla mitraglia, erano stati già gettati in mare dopo essere stati chiusi in un’amaca.

Senza perder tempo, il capitano Parry, appena giunto, fece sbarcare i dodici cannoni che armavano gli sportelli della Garonna e li fece trasportare sui bastioni del forte.

Era certo che la fregata dopo aver aggiustato i suoi attrezzi, si sarebbe rimessa in caccia e che presto o tardi sarebbe riuscita a scoprire il rifugio dei corsari.

Perciò diede subito ordine di fare preparativi per sostenere l’attacco che, secondo le sue previsioni, doveva essere formidabile.

Innanzi tutto fece chiudere il canale che portava alla baia con delle grosse catene, legate fra uno scoglio e l’altro ed a diverse profondità. Su di un’alta roccia che dominava il canale, fece mettere due pezzi da ventiquattro, pronti a difendere l’entrata nel caso che venisse scoperta o che delle scialuppe tentassero l’approdo.

Gli altri cannoni furono disposti sui bastioni settentrionali, essendo da quel lato la salita più facile e perciò uno sbarco possibile.

Fece poi riempire d’acqua un certo numero di botti e le distribuì per le stanze, onde spegnere prontamente qualsiasi principio d’incendio.

Sessanta uomini furono incaricati del servizio delle artiglierie; gli altri ottanta, muniti di fucili di lunga portata, dovevano disporsi fra le rocce, per tormentare, col loro fuoco, i marinai della fregata.

Due giorni dopo tutto era pronto per sostenere la lotta.

La fregata non era ancora comparsa sull’orizzonte, però nessuno dubitava che si fosse già rimessa in caccia. Tutti l’aspettavano da un momento all’altro.

Anzi verso il tramonto del secondo giorno, ad alcuni era sembrato d’aver già scorto un punto bianco verso l’oceano.

La sera stessa, mentre le sentinelle disposte sulle roccie veglia-