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98 e. salgari

— Sì, vieni e vedrai che questa sera faremo rizzare i capelli a tutti gli uomini di guardia.

— Compresi quelli del capitano? — chiese Bonga, ridendo.

— Anche quelli, — disse il brasiliano.

— Volete che io faccia da spettro? Colla mia pelle nera possono credermi un compagno di Belzebù.

— Splendida idea, negrotto mio. A questa sera.

Durante la giornata la Garonna continuò a veleggiare verso lo stretto di Torres, volendo il capitano tentare quel passaggio colla speranza di sorprendere qualche veliero proveniente dalle Molucche o dalle ricche colonie olandesi.

Calate le tenebre, il capitano Parry designò gli uomini per la guardia notturna, diede la rotta, poi si ritirò nella sua cabina, non essendo necessaria la sua presenza sul ponte. La notte era così bella e tranquilla, che due soli uomini avrebbero potuto guidare la Garonna.

Un quarto d’ora dopo, in coperta non rimanevano che i marinai di guardia. Era il momento opportuno, ansiosamente atteso dal brasiliano, per spaventarli. Fece cenno a Bonga di tenersi pronto, poi finse di passeggiare con preoccupazione.

— Ohe, Banes, che cosa avete? Invece di dormire venite a passeggiare in coperta? — chiese un uomo di guardia.

— Come si può riposare su questa nave del diavolo? — rispose il brasiliano, con fare misterioso.

— Vi è successo qualche cosa?

— Se voi udiste nella vostra cabina dei rumori misteriosi, certi lamenti e dei sospiri soffocati, sareste capaci di dormire?

— Dei gemiti? — chiese tremando il marinaio, mentre volgeva intorno uno sguardo impaurito.

— E dei sospiri e degli scricchiolii che fanno drizzare i capelli.

— Amici... avete voi udito ciò che Banes mi racconta? — chiese il marinaio, volgendosi verso i suoi compagni.

— Banes avrà sognato, — dissero alcuni.

— Venite con me, — disse il brasiliano, con gesto vivace.

I marinai, invece di seguirlo, retrocessero; quei miserabili che non indietreggiavano dinanzi al delitto non si sentivano il coraggio di scendere nella cabina del brasiliano.

— Ma venite adunque, — disse Banes, afferrando uno di loro pel braccio e trascinandolo verso prora.

— Lasciami Banes, lasciami! — disse il marinaio, con terrore.

Il brasiliano lo guardò con aria cupa.

In quell’istante un gemito soffocato si udì sotto il castello di prora. Il marinaio sfuggì alla stretta di Banes, raggiungendo velocemente i compagni.

— Chiamiamo alle armi, — dissero alcuni.