Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
92 | e. salgari |
liva sul picco, al di sotto della bandiera inglese. Allora la Garonna coperta di vele affrettò la corsa, lanciandosi dietro al fuggiasco.
Il brigantino inglese era un buon camminatore, ma aveva da fare con una nave da corsa dalla carena stretta, e ben presto s’avvide che perdeva terreno a ogni istante.
— Diavolo! Il poveretto ha da fare col falco dell’Oceano armato di rostro e di artigli! — disse il secondo.
— È vero, ma a bordo deve avere un capitano che se ne intende, un vero lupo di mare. Però per quanto faccia, fra due ore e forse meno, lo avremo raggiunto.
— La Garonna è troppo buona veliera per lasciarsi vincere da un brigantino, — disse il secondo.
Infatti la Garonna guadagnava rapidamente, divorando la distanza che la separava.
Ben presto non si trovò che a seicento metri dalla nave inseguita. A poppa di quest’ultima una trentina di uomini si affacendavano dietro a quattro cannoni che ornavano i babordi del cassero.
— Peuh! Trenta uomini! — disse Parry con sprezzo.
In quell’istante si vide il capitano del brigantino portare un portavoce alle labbra, poi alcune bandiere segnali furono issate sugli alberi.
— Chi siete? Nemici o amici? — chiedevano quelle bandiere.
— Fermatevi, — segnalò il pirata.
Per tutta risposta due spari risuonarono a bordo del brigantino e una palla, passando rasente il capo di banda, abbattè un uomo della manovra, mentre l’altro forava la vela di parrocchetto.
— Maledizione! Fuoco! — urlò il pirata.
Otto spari fecero tremare il bark e otto messaggieri di morte andarono a tempestare il brigantino, uccidendogli due uomini, recidendogli alcune manovre e spezzando due o tre pennoni, i quali rovinarono con fracasso sul ponte.
Subito due lampi balenarono a poppa del brigantino e presero d’infilata, da prua a poppa il ponte della Garonna.
I quattro cannoni da trentasei della nave corsara avvamparono tosto, massacrando le murate e le vele del brigantino.
Un istante dopo la bandiera inglese della povera nave fu ammainata, fra le grida di gioia dei pirati.
Tosto le vele dei due navigli furono imbrogliate, e la Garonna, avanzando pel solo impulso dei suoi flocchi, andò ad abbordare la nave avversaria. I grappini furono gettati, ed i due legni vennero saldamente ormeggiati, l’uno all’altro.
I pirati, armati fino ai denti, si scagliarono sul ponte del brigantino, con urla spaventevoli. Il capitano inglese, ancora sorpreso per quella inqualificabile aggressione non avendo ancora scorto la